Professore, scelga l'arma e si presenti al duello

Professore, scelga l'arma e si presenti al duello IL PALAZZO Professore, scelga l'arma e si presenti al duello N guardia, professor Miglio. Però l'arma non è stata ancora scelta: il deputato missino Gastone Parigi, che pur essendo di Pordenone ha sfidato a duello l'ideologo della Lega che ha parlato male dei meridionali alla tv ungherese, gli lascia almeno il privilegio dell'opzione, e bofonchiando incerto nella cornetta del telefono enumera una vasta gamma di disponibilità. «Io, per me, lo prenderei a sberle - premette - però mi va bene tutto: la spada, la fionda, la mazza, la clava...». Solo sul luogo della contesa l'onorevole Parigi reclama una preferenza. Lui vorrebbe affrontarlo sui gradoni del sacrario di Redipuglia. Un po' scomodo... «Un po' scomodo, sì, però è qui che sono sepolti 60 mila soldati italiani, due terzi dei quali meridionali...». E anche solo a immaginarli, questi due anziani parlamentari, sui gradoni di Redipuglia, con le clave - Wilma, la clava! - e la maglietta della salute sotto il sole d'agosto, se solo si chiudono gli occhi e si pensa a questo duello ir._reale, fantasmagorico, non si capisce più se è la società dello spettacolo che implode o sono le dichiarazioni dell'estate che si inseguono al rialzo per ammazzare la noia. Ecco i padrini, i chirurghi, il direttore di gara, maestro Agesilao Greco, ecco il primo assalto, aaaargh\ E davvero, senza pregiudizi su quel che di sorprendente può riservare oggi la politica non si capisce se è il passato che ritorna o può essere un futuro reso possibile dalla sparizione di de e pei, dato che entrambi si opponevano al duello, vietatissimo in nome della Pastoralis Offiài di Leone XIII, come pure sconsigliato dalla cultura marxista in quanto relitto del feudalesimo. Stato confusionale alimentato dall'insistenza con cui sempre al telefono il deputato missino difensore dei meridionali qualifica Miglio «un terrone» (forse in virtù dei millimetri che sulla carta geografica fissano Pordenone più in su di Como). Pasticcio reso ancora più illogico, d'altra parte, dal sospetto che nel caso del professore leghista, un aspro nemico del «volemose bene» secondo cui fare politica «significa esporsi a un rischio nusque ad effusionem sanguinis», ecco, per Miglio il combattimento a colpi di clava avrebbe pure una sua plausibilità non metaforica. Comunque era un bel po' che non si parlava di duelli. Una ventina d'anni, il tempo necessario per cui oggi, di fronte alla fatidica parola, un'intera generazione pensi a qualche trasmissione tv, oppure a un film - Duel, appunto - che parlava di camionisti. L'ultimo duellante (frustrato) fu forse, a memoria, l'ammiraglio Birindelli, futuro presidente del msi, che sfidò un giornalista di Paese Sera e fu trattato come si tratta un personaggio un po' originale. Oh gran bontà - invece - dei cavalieri antiqui... Dal radicale Felice Cavallotti, che ci lasciò la pelle, a Mussolini, che incrociò la spada una decina di volte (anche con Salvemini, Treves e Missiroli) e che alla vigilia di ogni duello pare che ordinasse a donna Rachele: «Preparami gli spaghetti». Fino ai duellanti delle prime legislature repubblicane. Il socialista Treves contro il nostalgico Patrissi, 18 assalti alle Acque Albule dopo aver eluso, come complici, la polizia scelbiana. Il giornalista liberale Zaghi contro il comunista Mario Alicata; il conte Rudy Crespi contro Maurizio Ferrara. Scontro in una solfatara, anno 1955, tra il monarchico laurino Gaetano Fiorentino e il monarchico covelliano Attilio Romano a proposito dell'eroismo del monarchico Delcroix. Filippo Ceccarelli Bili |

Luoghi citati: Como, Parigi, Pordenone