Cossutta «Caro pds o con noi o con Segni» di Renato Rizzo

Il presidente di Rifondazione comunista chiede elezioni subito e annuncia un incontro con la Quercia Il presidente di Rifondazione comunista chiede elezioni subito e annuncia un incontro con la Quercia Cossutta: «Caro pds, o con noi o con Segni» «Occhetto deve decidersi, questa crisi si fronteggia con l'unità a sinistra» «La Lega dice di voler andare alle urne? Faccia una mozione anti-Ciampi» REGGIO EMILIA DAL NOSTRO INVIATO Lo scroscio di pioggia che, nella tarda mattinata, appesantisce i nidi di bandiere rosse della terza Festa nazionale di Rifondazione comunista, scompiglia irrimediabilmente anche i fiori freschi che ornano l'unica statua di Lenin forse ancora in piedi in tutta l'Europa, orientale e no. Il busto bronzeo campeggia dal dopoguerra nella piazza centrale di Cavriago ed è obbligatorio traguardo di tappa per il popolo comunista che, a due chilometri da qui, a G-organza, viaggia da dieci giorni dentro dibattiti, ristoranti, impegni della sinistra, ballo liscio, ricordi di Che Guevara. Da oggi, a Festa conclusa, il ritratto di Vladimir Ilic del paese emiliano tornerà ad essere una sorta di curioso flash-back della storia, ma, sino a ieri, ha recitato la sua parte di simbolo in una manifestazione che inneggiava all'orgoglio di essere comunisti. Unità della sinistra, elezioni subito, difesa convinta dei giudici di Mani Pulite, ma anche difesa d'uf- fido del tesoriere del pds Marcello Stefanini, preoccupazioni per l'autunno caldo alle porte, giudizi negativi sulla visita di Scalfaro al Meeting di CI a Rimini: ecco i temi delle conversazioni che s'intrecciano tra la gente in questa kermesse e che il presidente di Rifondazione, Armando Cossutta, riprende e sviluppa con i giornalisti. «Nei prossimi giorni - annuncia - incontreremo i dirigenti del pds e, insieme, valuteremo se esistono condizioni programmatiche e volontà politica per dare vita ad un impegno unitario. Le esigenze di unione sono forti. Soprattutto per fronteggiare la crisi economica». Ma anche, forse, per competere efficacemente con avversari che s'annunciano agguerriti in vista delle prossime elezioni? «Noi le elezioni le vogliamo subito. E ci rendiamo conto che, per controbattere l'arroganza della Lega, è necessario un accordo a sinistra che riunisca, oltre a noi e al pds, anche Rete, Verdi, movimenti cattolici, organizzazioni ambientaliste e pacifiste. Una cosa, però, occorre evitare: lasciarsi condizionare da intese elettorali moderate con la de o con le alleanze centriste di Segni e dei suoi amici. Ma l'unità a sinistra è necessaria per fronteggiare la crisi». Si riferisce alla crisi dell'occupazione annunciata per l'autunno? «Sì, penso proprio a questo problema che non è, come qualcuno azzarda, una questione di ordine pubblico. Quattrocentomila posti di lavoro in meno negli ultimi tre mesi, centomila nel prossimo anno: questi sono nodi che non si possono sciogliere con i provvedimenti proposti dal governo: iniqui sul piano sociale e inconcludenti su quello dell'occupazione. Balbettii». Lei rigetta i progetti del governo: che cosa propone in alternativa? «Una politica industriale che metta al centro la necessità di uno sviluppo equilibrato. Qui ci si dimentica che, ad esempio, al progetto per l'Alta Velocità lavorerà un numero di persone inferiore a quello dei licenziati per i cosiddetti rami secchi». Senatore Cossutta, torniamo alle elezioni: lei dice di volerle «subito», ma attraverso quale strada? «Questo Parlamento è delegittimato moralmente e politicamente, la via maestra per arrivare in breve tempo alle consultazioni è sciogliere le Camere dopo l'approvazione definitiva dei collegi. La Lega vuole le elezioni? Faccia una mozione di sfiducia al governo. Il pds vuole le elezioni? Ritiri il suo appoggio». Senatore, a pochi chilometri da qui, a Bologna, i cugini del pds applaudono alla Festa de l'Unità Marcello Stefanini. Se fosse stato invitato, si sarebbe schierato anche lei in difesa? «Io sono un garantista. Avrei detto che, pure in questo caso, la magistratura deve fare il proprio lavoro. I compagni del pds sostengono di essere estranei ad ogni sospetto e Stefanini lo ribadisce: penso che sarebbe folle se il gruppo dirigente di un partito dovesse trovarsi in contraddizione con ciò che afferma». Oscar Luigi Scalfaro è andato al Meeting di CI, lei lo avrebbe invitato a questa Festa? «Non mi piace un Presidente che cerca bagni di folla, soprattutto in manifestazioni dove si vuole portare indietro la cronaca d'Italia con discorsi come quelli di Andreotti. E, poi, se Scalfaro ama la folla, perché non viene il 25 settembre, a Roma, alla manifestazione dei lavoratori che protesteranno contro le troppe tasse?». Renato Rizzo Armando Cossutta: Scalfaro non doveva andare al Meeting di CI

Luoghi citati: Bologna, Cavriago, Europa, Italia, Reggio Emilia, Rimini, Roma