Di Livio se il match chiama di Bruno Bernardi

Pi Livio, se il match chiama Pi Livio, se il match chiama La Juve perde Kohler, gioca Carrera TORINO. Giacca e cravatta. Giovanni Trapattoni si presenta così al suo diciannovesimo campionato da allenatore, il tredicesimo sulla panchina della Juventus che oggi, al Delle Alpi, affronta la Cremonese. C'è nell'aria un profumo nuovo, che sa tanto di scudetto. Lo annusa il Trap, che non lo vince da quattro stagioni, da quando guidava l'Inter. Ed è un profumo che si diffonde fra giocatori e tifosi. Senza però inebriarli. E senza spocchia, ma con la piena consapevolezza di avere i mez- zi per tornare protagonisti. Effetto Baggio? Non solo: effetto Vialli, effetto Fortunato. E una squadra più squadra. Lo stesso Robi Baggio, che a mercato chiuso aveva pubblicamente manifestato le sue preoccupazioni, adesso alza il tiro e mette la Signora alla pari delle altre grandi favorite, Milan, Inter, Lazio e Parma: «Lo scudetto dell'estate non ci interessa. Le gare vere sono le più difficili. Non siamo cambiati molto, ci si conosce di più e ci ha fortificati la vittoria in Cop¬ pa Uefa. Più che l'anno di Baggio spero sia l'anno della Juventus e poi della Nazionale». Il principale candidato al Pallone d'Oro '93 ha un'impennata d'orgoglio solo quando gli dicono che è diventato determinante: «Lo ero anche prima ma se ne accorgevano in pochi». E' partito in quarta, l'importante è che mantenga la forma a lungo. Perché, se è vero che ci sono altri campioni attorno a lui, non c'è dubbio che i suoi piedi possono fare la differenza. Trapattoni lo sa e gli dà am¬ pia libertà tattica, concedendogli di recitare la doppia parte di regista e rifinitore-goleador, ma supportandolo con uomini di fatica e di qualità come Dino Baggio e Conte. Con la «difesa a cinque», un libero, due marcatori centrali (Kohler, stiratosi leggermente ieri a Villar Perosa, verrà sostituito da Carrera) e due cursori, ha trovato una formula funzionale che garantisce gli equilibri. E la manovra fluisce senza togliere fantasia e imprevedibilità al trio MoellerVialli-Baggiouno. E non va sottovalutato Di Livio, ultimo arrivato per sostituire Di Canio. Da un romano all'altro. L'ex tornante del Padova sarà utile. Ventisette anni, una lunga trafila in CI, C2 e B, Di Livio arricchisce la panchina bianconera. E Trapattoni potrebbe già lanciarlo, per uno spezzone, con la Cremonese: «Dipenderà dal risultato. Vorrei che l'impatto con il Delle Alpi e la Serie A fosse il più favorevole possibile per un debuttante». Quali i pericoli della prima giornata? Trapattoni gira la domanda a Rampulla, ex cremonese (come Vialli) che conosce bene la sua vecchia squadra. Il numero 12 ammonisce: «Più che di pericoli parlerei di incognite, legate al clima vacanziero e al fatto che la Cremonese ha niente da perdere. Molti la danno già condannata a retrocedere, ma può smentirli. Sapendolo si evitano sorprese». Il campionato s'inizia l'ultima domenica d'agosto, quella dei grandi rientri. Ci sarà comunque un buon pubblico, grazie ai 33.600 abbonati (oltre 12 miliardi d'incasso) e a un migliaio di tifosi ospiti, anche se l'avversaria è la Cremonese di Gigi Simoni, ex granata ed ex juventino, specialista in promozioni (sei in B e una in C), e di Luzzara. Il presidentissimo, pur di non tornare subito in B, ha accettato di avere il bilancio in... rosso, rinunciando a cedere i «gioielli» Tentoni e Maspero, e acquistando il trentaseienne portiere Mannini e l'incontrista Stefano De Agostini. Simoni è fiducioso. A 54 anni, si riaffaccia alla Serie A dopo quasi un decennio, e il suo scudetto è la salvezza. Bruno Bernardi

Luoghi citati: Lazio, Luzzara, Parma, Torino, Villar Perosa