Carbone peso mosca per il primo ko di Claudio Giacchino

All'esordio, le torinesi rappresentano subito test importanti per due matricole coraggiose All'esordio, le torinesi rappresentano subito test importanti per due matricole coraggiose Carbone, peso mosca per il primo ko Mondo a trazione anteriore TORINO. L'avventura granata s'inizia in un vecchio stadio nuovo alla serie A. Per l'esordio, il computer inventore del calendario ha contrapposto due società accomunate dall'obbligo: di vendere (il Toro) per poter ripresentarsi ai nastri di partenza del campionato, di non comprare (il Piacenza) per non ritrovarsi tra un anno con il bilancio disastrato e magari senza neppure aver scampato la retrocessione. Così, delle nove sfide del cosiddetto torneo più bello del mondo, questa è la più povera di facce nuove rispetto alle formazioni di un anno fa. Solo tre su ventidue, tutte granata: il croato Janni, Osio e Carbone. E' la prima volta degli emiliani nel Paradiso del pallone, i 21 mila posti della vetusta arena «Galleana» non saranno esauriti. Eppure, anche la parsimoniosa passionalità dei piacentini un risultato l'ha sortito: 8 mila e 200 abbonati, già 3000 acquirenti del biglietto per oggi pomeriggio. Se calcoliamo che l'anno scorso la sorprendente cavalcata degli uomini di Cagni aveva portato sugli spalti seimila persone a partita significa che la città (lOOmila abitanti) s'è mobilitata. Quando nel ritiro di Vigo di Fassa, un mese fa, apprese dove avrebbe cominciato il campionato, Mondonico gioì: «Magnifico». Non per il valore degli avversari, ma per una questione sentimentale e scaramantica. Piacenza è sempre stata felice per l'Emiliano allenatore (ha sempre fatto risultato); al «Galleana», inoltre, è legata una delle poche giornate in cui, più di vent'anni fa (era la primavera del 1970) il Mondo giocatore del Toro seppe sfruttare il suo talento: contro l'Inter, spareggio per accedere al girone finale della Coppa Italia, segnò due dei tre gol con cui i granata eliminarono i nerazzurri (3-2, l'altra rete fu di Quadri, per gli interisti andarono a segno Boninsegna e Suarez). Perché Piacenza continui ad essergli amica, il tecnico torinis a si affida ad una formazione con un marcatore puro (Annoni) e con i no che all'uopo può convertirsi in questo ruolo (Mussi): centrocampo fondato su Fortunato e Venturin con Jarni e Sergio incursori sulle fasce. In attacco, Osio e Carbone, o Poggi, dietro a Silenzi, forse l'uomo più in forma. Insomma, una squadra a trazione anteriore. Naturalmente, il tecnico non ha ufficializzato nulla. Ma il suo dire, gli ultimi allenamenti e il test di giovedì contro i dilettanti della Brianza indicano che il piccolo Carbone dovrebbe essere preferito a Poggi. Il giovanotto, però, guardi stamane il cielo e s'auguri non piova: sennò, toccherà all'ex veneziano. «Con il terreno leggero gioca Carbone - ha detto Mondonico . Se invece sarà pesante, il preferito è Poggi. Probabile che, in condizioni meteorologiche normali, ricorra ad una staffetta in maniera da poter sfruttare al massimo la freschezza di ciascuno dei due ragazzi». Quella freschezza che ha permesso a Poggi di diventare eroe ogni qual volta è subentrato nella ripresa: lo hanno sperimentato la Juventus nei derby di Coppa Italia, il Napoli e, per restare al fresco passato, il Southampton venti giorni fa al torneo di St. Vincent. La novità granata, comunque, si chiama Sergio: giostrerà sulla corsia destra, dalla quale (essendo lui un destro naturale) i cross dovrebbero venirgli più precisi e rapidi. Nel Piacenza un solo interrogativo: il piccolo bomber De Vitis recupera dal malanno muscolare procuratosi ieri l'altro in allenamento? Se sì, dovrà vedersela con Annoni, mentre la seconda punta (Piovani), che poi punta vera non è, sarà presa in consegna da Mussi. Ovviamente, nessuna dichiarazione ad effetto di Mondonico e di Cagni. Il condottiero dei piacentini è esordiente in A, parla sempre poco e soltanto per informare: «Sono inesperto del grande calcio, che cosa dovrei mai dire?». Inesperto forse sì, saggio di sicuro: quando si è, come quest'allenatore, il grande favorito nella discesa verso la serie B, meglio tacere e lasciar parlare i fatti, nella recondita speranza di poter un giorno smentire le Cassandre. Claudio Giacchino Granata a Piacenza con Sergio a destra; Fortunato debutta in maglia bianconera contro la Cremonese Il Toro lancia Carbone (a lato); Di Livio (a sinistra) in campo solo se la Juve non avrà problemi

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