Padre-coraggio annega per salvare il figlio

Padre-coraggio annega per salvare il figlio La vittima è un artigiano milanese in vacanza, si era tuffato appena aveva visto il ragazzo risucchiato da un'onda Padre-coraggio annega per salvare il figlio La Spezia, il bambino era aggrappato al cadavere dell'uomo LA SPEZIA. E' annegato per salvare il figlio in difficoltà, ghermito, probabilmente, da un'onda molto forte. Il bimbo l'hanno trovato a cinquanta metri dalla riva: era aggrappato al collo del padre, morto da alcuni minuti. Respirava affannosamente, aveva una gamba spezzata. Sotto choc, ha detto poche parole agli uomini della Capitaneria di porto di La Spezia: «Mi ha salvato, si è buttato in acqua quando mi ha visto in difficoltà». Ancora non sa che sua padre è morto. Un'altra tragedia del mare, in questa estate che assomiglia ad un lungo cimitero. Un'altra storia di amore e morte, che ha per scenario una spiaggetta della Riviera Ligure e per protagonisti padre e figlio. Lui, la vittima, è Carlo Motta, 39 anni, artigiano di Seregno, in provincia di Milano, in vacanza da alcuni giorni ad Ameglia, assieme ai due figli, Samuele di 10 anni e Paolo di 8. La moglie ed un altro figlio, di pochi mesi, sono rimasti a casa, a Seregno. Le 12 e pochi minuti di ieri, spiaggia di Punta Corvo. Uno splendido specchio d'acqua, raggiungibile in barca e a piedi, attraverso una scalinata con oltre settecento gradini. Carlo Motta raggiunge la spiaggia in auto, che lascia nell'ampio parcheggio comunale. La giornata non è molto bella: pallido sole alternato a forti raffiche di ven¬ to, mare in burrasca, che non consente di fare il bagno. I due bimbi giocano tranquilli sulla spiaggia, che oggi è poco affollata. Il dramma ha così pochi testimoni diretti, le cause ancora difficili da accertare. Un'onda molto forte strappa - questo è certo - il bimbo dal padre: forse Samuele è sulla battigia, ma non si esclude che stesse giocando su uno scoglio. Un attimo, un urlo del bimbo, che è risucchiato dalle acque. Pochi passi più in là c'è Paolo, che riesce a mettersi in salvo. Il padre non ha un attimo di esitazione: si getta in mare, lotta contro la furia delle onde, in pochi minuti riesce a raggiun¬ gere il bambino, che gli si aggrappa al collo. Ma Carlo Motta non ce la fa a tornare a riva, la fatica e la forza delle acque sono più forti di lui. Annega, ma riesce a salvare il figlioletto. La motovedetta della Capitaneria di porto di La Spezia ed un elicottero della guardia costiera di Luni trovano Samuele aggrappato al collo del padre. A fare intervenire i soccorritori sono i carabinieri di Ameglia. Telefonata alla caserma: «Ci sono due persone in mare, sono in difficoltà. Li ho visti scomparire più volte». I carabinieri chiamano la Capitaneria di porto, una motovedetta corre veloce sulle acque in burrasca. Racconta un ufficiale: «Una scena drammatica. Il bimbo respirava appena, con le mani stringeva forte il corpo di suo padre senza vita». Samuele adesso è ricoverato all'ospedale con una gamba spezzata. Il padre-coraggio gli ha salvato la vita. Luigi Stigliano

Persone citate: Carlo Motta

Luoghi citati: Ameglia, La Spezia, Milano, Seregno