Un divorzio «al vertice» fa tremare la Lega
Un divorzio «al vertice» fa tremare la Lega Marilena Mann: «Lo rovinerò politicamente». Il presidente del Carroccio: c'è di mezzo un leghista Un divorzio «al vertice» fa tremare la Lega Rocchetta in causa con la moglie, segretaria della Liga Veneta VENEZIA DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Nessuna spaccatura nella Lega». Gianfranco Rocchetta, deputato e presidente della Lega Nord, ha smentito ieri le voci di una crisi politica con il segretario Umberto Bossi. Non ha potuto confutare, invece, un'altra frattura, molto più personale, del suo matrimonio: quella con Marilena Marin, attuale consigliere regionale e segretario della Liga Veneta, la donna che gli è succeduta nella carica politica dall'85 e che lo aveva preso per marito nell'86. Dopo più di dieci anni di vita insieme il matrimonio è entrato in crisi. «Siamo due caratteri forti, ma diversi - dice Rocchetta -. L'ho conosciuta nel luglio del '79, abbiamo fatto tante battaglie insieme, le ho chiesto di sposarmi nella primavera dell'85, lo abbiamo fatto nel dicembre dell'86. Credevo avessimo due caratteri complementari, ma col tempo ho capito che erano inconciliabili». I due vivono ormai separati e il pretore di Treviso ha stabilito che decorrano i termini per il divorzio. Sennonché, la Marin, assistita da un legale veronese che è patrocinatore anche della Liga Veneta, ha avanzato alcune pretese su una casa di Colle Umberto, sulle colline fra Vittorio Veneto e Conegliano, fino a qualche tempo fa la loro dimora coniugale. Tanto è convinta di poter riavere la porzione di casa da lei stessa venduta al marito, che un giorno pare abbia forzato le serrature, insieme a quello che l'altra parte definisce «un suo accompagnatore». Il legale di Rocchetta ha quindi presentato una denuncia per violazione di domicilio e ora, oltre alla causa civile, è in piedi anche quella penale. Per tutta risposta, Marilena Marin ha minacciato Gianfranco Rocchetta: «Ti rovino politicamente». Una faccenda pubblica, dunque, per la signora che guida i leghisti del Veneto, nonostante Rocchetta abbia fatto di tutto per tenere la questione separata dalla politica: nessun testimone della Liga - e ce ne sarebbero -, nessun accavallamento del lavoro con il caso personale dei due dirigenti del movimento, i quali - come osserva lo stesso presidente - non hanno invece alcuna divergenza di natura politica. Rocchetta eccepisce piuttosto che la ex moglie, «onesta e di buoni sentimenti», abbia avuto «l'imperdonabile leggerezza» di farsi «ispirare» da qualcuno, forse da quel suo legale che «lavora anche per la Lega». «Vai a sapere se dietro a questa vicenda intima ci sono persone spregiudicate che cercano di approfittarsene - dice lui -. E siccome piove sempre sul bagnato, è di ieri anche la noti¬ zia che il presidente della Lega Nord è stato espulso dalla giuria popolare dei trecento lettori che devono decidere il vincitore del «Campiello», il Premio letterario degli industriali del Veneto che viene assegnato sabato prossimo a Palazzo Ducale. Rocchetta ha violato senza volere la consegna del silenzio imposta ai giurati: ha infatti rivelato a un giornalista, che gli chiedeva quali siano le sue letture per l'estate, di aver letto i cinque titoli in lizza per il «Campiello». Fare due più due è stato un gioco da ragazzi. «Sono dispiaciuto per questo incidente - dice - ed è inevitabile la mia esclusione. Mi spiace, perché non avevo ancora terminato di leggere». La sua scelta sarebbe caduta, comunque, su questi due titoli: «La valle dei cavalieri» o «Le storie dell'ultimo giorno». Un altro, non quello del suo matrimonio. Mario Lollo
Luoghi citati: Colle Umberto, Conegliano, Treviso, Veneto, Venezia, Vittorio Veneto
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