Castellina: non siamo antisemiti di Maurizio TropeanoLuciana Castellina

Castellina; non siamo antisemiti Il Manifesto: alla festa di Liberazione tolto il cartello con la scritta Juden Castellina; non siamo antisemiti «Via la stella gialla, ma difendiamo i palestinesi» ROMA. Un cartello. Una grande stella gialla, simbolo della persecuzione nazista agli ebrei. La parola «Juden» sopra un filo spinato. A lato la scritta «Da perseguitati a persecutori». L'inviato del manifesto, Andrea Colombo, ha scovato il tazebao tra gli stand della festa di Liberazione, duro il suo commento: «E' una caduta preoccupante di stile politico nell'intera manifestazione». Che succede? Rifondazione comunista è antisemita? Luciana Castellina, direttrice del settimale non ci sta: «Macché antisemiti, il cartello è stato fatto da un poeta palestinese e voleva essere un invito alla compresione tra i due popoli. Quel poeta voleva dire: "I due popoli hanno e stanno soffrendo e allora perché non cerchiamo di capirci"». Comunque alla Festa di Gorganza quel cartello con la stella gialla adesso è scomparso «l'abbiamo tolto per evitare interpretazioni che non corrispondono alla realtà e poi abbiamo invitato Colombo per un chiarimento pubblico», spiega la Castellina. Nel suo reportage il giornalista de) manifesto aveva lanciato un allarme: «E' ovvio che l'intenzione non era affatto antisemita, che si voleva solo segnalare che le vittime di ieri eccetera, eccetera. Ma lo sconcerto di vedere quella stella gialla in un manifesto che denuncia comunque gli ebrei, che non fa distinzioni fra giudaismo e politica d'Israele resta tutto». «Siamo stati poco accorti», riconosce Jones Reverberi in una lettera di risposta al manifesto. Poi al giornalista dice: «Adombri un'idea di antisemitismo di sinistra. Suvvia siamo seri, tu ben ci conosci». Anche la Castellina vuole smentire chi cerca per «forza di vedere un antisemitismo nella sinistra». «Noi - dice - abbiamo sempre difeso fino in fondo il diritto dei palestinesi ad avere uno Stato. Abbiamo denunciato le violazioni dei diritti umani fatte da Israele ma non abbiamo mai identificato gli ebrei con il sionismo. Molti ebrei, poi, sono stati e sono dirigenti delle forze di sinistra». Tutto questo però non convice Colombo: «La scritta da "perseguitati a persecutori" riflette l'opinione comune di molti italiani, non solo di sinistra. C'è uno stupore offeso perché le vittime di ieri si sono trasfromate in cerberi di oggi. Questa indignazione contrasta con il più banale senso comune. Cosa c'è da stupirsi, se gente... passata a milioni per i camini di Auschwitz si incattivisce?». La sua conclusione è amara: «Se tutto è uguale a tutto e l'opressione israeliana equivale al genocidio hitleriano, lo stesso genocidio finisce per rientrare nella normalità. Da questo fondo oscuro non può venire nulla di buono né per gli ebrei né per la sinistra». Ma la Castellina replica: «Il revisionismo storico lo vuole la destra tedesca, che c'entra la sinistra?». Maurizio Tropeano Luciana Castellina direttore di Liberazione

Persone citate: Andrea Colombo, Jones Reverberi, Luciana Castellina

Luoghi citati: Israele, Roma