SOTTO LO SCUDO CATTOLICO di Gianni Vattimo

Un giallo la fuga di Izzo SOTTO LO SCUDO CATTOLICO QUESTO Meeting ciellino del 1993, che a molti sembtava doversi svolgere in sordina, sotto il peso delle conseguenze devastanti di Tangentopoli per l'immagine del cattolicesimo politico, sarà dunque, contro tutte le previsioni, la prima tappa di un grande rilancio della de? Da molti sintomi lo si potrebbe pensare; lo pensano certamente sia Martinazzoli sia Andreotti, sia Rosy Bindi sia Pierferdinando Casini e Rocco Buttiglione, tutti uniti, dimenticando l'incubo Segni, nella convinzione che la de è stata e resta ancora per il futuro il perno del sistema politico italiano, la salvezza del Paese da ogni genere di pericolosa avventura. Eppure, le inchieste giudiziarie che in ogni parte d'Italia vedono sotto accusa personaggi chiave del partito, fino ai sospetti di collusione con la mafia nei confronti di Andreotti (che l'altro ieri è stato applaudito come se niente fosse dai giovani ciellini entusiasti), dovrebbero aver significato qualcosa anche per la de. Per lo stesso tipo di problemi il partito socialista si è liquefatto, i partiti già minori di centro e di centro-sinistra sono destinati a divenire minimi, appena gli elettori avranno occasione di giudicarli. E la de, invece, se dobbiamo dar retta all'immagine che arriva da Rimini, sembra trovarsi in una fase di ripresa. La spiegazione di questo fatto così anomalo va probabilmente cercata proprio nel carattere del convegno di Rimini, che è l'incontro di una grande organizzazione religiosa più che di un partito o di una formazione politica. L'ha detto chiaramente proprio Andreotti, rispondendo a chi si scandalizzava per la partecipazione di Scalfaro al Meeting: non si deve Gianni Vattimo CONTINUA A PAG. 2 PRIMA COLONNA

Persone citate: Andreotti, Martinazzoli, Pierferdinando Casini, Rocco Buttiglione, Rosy Bindi, Scalfaro

Luoghi citati: Italia, Rimini