Scalfaro oggi fra le braccia dei ciellini di Francesco Grignetti

Scalfaro oggi fra le braccia dei ciellini Scalfaro oggi fra le braccia dei ciellini E sarà don Giussani ad accoglierlo al «Meeting» RIMIMI DAL NOSTRO INVIATO Gran finale con il Presidente della Repubblica. Ad accogliere Oscar Luigi Scalfaro arriverà in persona don Luigi Giussani come «atto di omaggio e di gratitudine». La guida spirituale di Comunione e liberazione esce dal suo tradizionale riserbo e viene a Rimini per incontrarsi a quattr'occhi con il Presidente. E sarà un colloquio privato, quello tra Scalfaro e Giussani, che suona come risposta alle tante polemiche che hanno seguito la decisione del Quirinale. Quando però il Presidente farà il suo ingresso nell'auditorium, don Giussani non sarà più al suo fianco. Non è previsto che il fondatore del movimento prenda la parola e neppure che appaia ai suoi «ragazzi». E' diventato l'eve(nto cruciale del Meeting, insomma, questo incontro con Scalfaro. Più dell'inaugurazione con Martinazzoli e Kohl. Più della conferenza di Andreotti. Più del rientro tra i ranghi di Rocco Buttiglione, il filosofo amico del Papa e di Martinazzoli, l'allievo prediletto di don Giussani che se ne andò sbattendo la porta. Buttiglione, ieri, è stato applaudito forsennatamente quando è salito sul palco a fianco di don Giacomo Tantardini. Lo stesso don Luigi ha benedetto la riconciliazione da lontano: «Gesto esemplare di amicizia, nel desiderio della verità e del bene». E don Tantardini: «Non siamo qui per tentare di metterci d'accordo su cose o opinioni, su cui magari è legittima una diversità, ma su qualcosa di più grande». Ecco, dunque, che anche la giornata dedicata a Buttiglione ha esaltato una volta di più l'immagine che CI ha scelto per il XIV Meeting: si viene a Rimini non per la politica, ma per la fratellanza nella fede. E se qualcuno insiste a leggere una filigrana politica in tutta la manifestazione - come adesione di CI al nuovo corso di Martinazzoli, ma senza per questo sconfessare il proprio passato di andreottiani - ebbene i colonnelli ciellini sono lì a smentire, a ricordare che CI non è un semplice partito. Che l'aspetto religioso non è secondario. Il primo a uniformarsi alla nuova linea è il figliol prodigo Buttiglione. Per spiegare i mo¬ tivi del suo arrivo, parla di se stesso e insieme di politica: «I miei fratelli possono essere anche delle iene, e io sono inclinato a pensare che qualcuno lo sia, ma sono comunque miei fratelli». La politica viene seconda, insomma. Prima c'è la religione. Lo stesso ragionamento vale anche per Martinazzoli e per il partito che subentrerà alla de: «Prima di tutto, ci si deve dare una forte identità. Io auspico una unità dei cattolici nel nuovo partito popolare. Del resto, Mp prefigurava già originariamente il partito popolare come lo vorrei io. Quello di Mp sarebbe un contributo essenziale». Buttiglione, però, non è un mistero, aveva rotto con i dirigenti del movimento popolare Cesana e Bucarelli. «Tra noi ci sono state lacerazioni personali fortissime. Ammetto di aver provato sentimenti di odio». E al centro della rottura c'erano la questione morale e l'alleanza con gli uomini del Caf. Adesso li difende, però, quei leader incriminati: «Craxi, Forlani e Andreotti non sono ladri di polli. Citerò Maritain: è vero che un cattolico non può mai essere corrotto. Ma può far uso di uomini corrotti. E loro tre hanno usato metodi corrotti, pur svolgendo un'azione positiva per l'Italia». E quanto ad Andreotti: «Non si può sputare in faccia a un amico nei tempi difficili». Ma in verità li difende per meglio esaltare Martinazzoli e Scalfaro: «Sono due uomini politici che non hanno mai accettato quei metodi corrotti. Per questo motivo sono rimasti ai margini della politica. Ma questo stesso motivo gli ha anche permesso, oggi, di guidare il nuovo». Scalfaro è accusato di sposare una parte politica, però, intervenendo al Meeting? Buttiglione taglia corto: «Al di là di qualunque giudizio sulle politiche di Mp, qui ci sono migliaia di giovani che mettono le loro energie di vita al servizio del Paese. Ed allora una scelta così deve essere spenta o incrementata? Quale scelta deve fare il Presidente della Repubblica? Per me deve venire e incrementare questa esperienza. Se poi intende correggere qualcosa di questa manifestazione, lo può fare dicendocelo». Francesco Grignetti Buttiglione «Lo ammetto ho anche provato odio perMp» Un'immagine del Meeting Sopra: don Luigi Giussani

Luoghi citati: Cesana, Italia, Rimini