Nessuno può sfuggire agli 007 dell'Olocausto di P. P.

I CACCIATORI DI LOS ANGELES Nessuno può sfuggire agli 007 dell'Olocausto I CACCIATORI DI LOS ANGELES WASHINGTON DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Perdonami, vado di corsa». Il rabbino Marvin Hier si dice «assediato». Appena le agenzie hanno divulgato l'ultima scoperta del Centro da lui diretto, giornali, televisioni, riviste di tutto il mondo hanno cominciato a bombardare di telefonate il 553-9036 di Los Angeles. Il fatto che il nuovo capo di tutti gli stati maggiori delle forze armate americane sia figlio di un ex nazista approdato illegalmente negli Stati Uniti d'America è sicuramente una grossa storia. Hier tiene a ripetere quanto è affermato anche in una dichiarazione ufficiale del Centro, che, cioè, «la nomina di Shalikashvili non deve essere giudicata sulla base di ciò che suo padre ha fatto», che «il Centro non ha trovato alcuna informazione su di lui che porti a concludere che non è adatto per la carica», che «si tratta di un uomo che si è guadagnato il diritto di essere considerato un vero patriota america- no». «Inoltre - ricorda il rabbino Hier - il Centro ha da sempre seguito la politica di non scaricare sui figli i misfatti dei loro genitori, essendo questo un principio fondamentale della democrazia e delle nostra eredità giudaico-cristiana». «Ma la gente - aggiunge - ha il diritto di sapere e di giudicare». Il «Simon Wiesenthal Center» di Los Angeles venne fondato nel 1977. Si tratta della più grossa istituzione del suo genere presente sul territorio nord-americano. Conta sull'appoggio attivo di 385 mila famiglie, la sua base sociale, e ha sedi distaccate a New York, Chicago, Toronto, Miami, Gerusalemme e Parigi. Mantiene, come è ovvio, strettissimi contatti con i servizi di informazione israeliani. Come recita il documento costitutivo, il suo scopo è «combattere la risorgenza dell'antisemitismo e della xenofobia nel mondo, i crimini dell'odio, le negazioni dell'Olocausto, i criminali di guerra nazisti, il fondamentalismo islamico e le armi di distruzione di massa». Nell'aprile del 1991 il Centro scoprì che, dall'Austria e dalla Germania, stavano arrivando negli Usa un centinaio di videogiochi nazi e ne presentò alcuni alla stampa. Uno di essi si chiama «Direttore di campo di concentramento» e il giocatore deve dimostrare di essere l'oculato amministratore di un campo di sterminio, vendendo le otturazioni dentarie delle vittime dei gas, i paralumi in pelle umana, la loro carne come cibo per cani. Con i ricavati può comprare fornniture di gas «Zyclon B». Se fa buoni affari, il giocatore ottiene un buon punteggio e compare la scritta: «Tu sei un buon nazista». Il Centro decise di allargare la pista con quella che è stata la sua operazione più spettacolare. Per sei mesi, durante il '92, riuscì a infiltrare propri uomini nelle formazioni neo-naziste tedesche, riuscendo a ricostruire gli organigrammi dei loro gruppi dirigenti e i loro principali collegamenti. Un giovane israeliano reclutato dal Centro, Yaron Svoray, presentandosi come Ron Furey, giornalista australiano di estrema destra, riuscì ad accattivarsi l'amicizia di Heinz Reisz, che si autoproclama ambasciatore nel mondo dei gruppi neo-nazisti. Presentandogli come «il miliardario Rick», in vena di generosi finanziamenti, un altro uomo del Centro di nome Richard Eaton, Svoray ottenne interviste e montagne di informazioni p.ritualmente recapitate a Los Angeles. I risultati dell'infiltrazione sono stati oggetto di un appassionato dibattito-inchiesta in Congresso, dove Hier è stato invitato a presentare le informazioni raccolte. [p. p.]