Non c'è spazio per le feste di Giampiero Paviolo

I vecchi punti di ritrovo vietati per motivi ambientali Torino non ha un'area per ospitare le manifestazioni di massa Non c'è spazio per le feste Quella delpds sarà a zone Torino scopre di non avere un'area per manifestazioni di massa. Mentre città medio-piccole come Modena o Rimini sono in grado di ospitare le convention nazionali dei partiti, il pds della Mole ha dovuto arrendersi e dividere in tre la festa dell'Unità. Stand, padiglioni e costine ai giardini presso l'ex caserma Lamarmora, a due passi dal Palazzo di giustizia in corso Ferrucci. Ma anche ai giardini don Gnocchi di via Sospello e al Ponte Sassi. E' una rivoluzione, mai accaduto che l'adunata generale dei comunisti prima e dei pidiessini pbi si svolgesse in luoghi separati. «Lo so bene, ma che ci potevo fare» commenta Filiberto Rossi, amministratore di lungo corso chiamato al capezzale di un partito sommerso dai debiti. Rossi voleva portare la festa al Parco Ruffini. Gli hanno detto di no: la zona è vietata a manifestazioni di partito, gare sportive, insomma a tutto ciò che può danneggiare il verde o i timpani dei residenti nella zona. Ordine del magistrato, non sono ammesse deroghe. «Abbiamo pensato pure a Italia '61. Niente da fare: i lavori per il teleriscaldamento penalizzano la viabilità e riducono i parcheggi, figuriamoci cosa accadrebbe con la nostra festa». Terzo tentativo: la Pellerina. E terzo fallimento: una sentenza del Consiglio di Stato vieta qualsiasi spettacolo, dalle giostre ai concerti. Non è uomo da arrendersi Filiberto Rossi. Ha giocato l'ultima carta, la più difficile: «Sì, ho pensato alla ex Venchi Unica. Un nostro intervento avrebbe dato un forte segnale politico». Segnale carissimo, però: 600 milioni per rimettere il terreno all'onor del mondo. E questi non sono tempi in cui un tesoriere del pds possa spendere tutti quei quattrini. In Comune c'è un piano per attrezzare la zona della Continassa, in quello che doveva essere un «progetto integrato» attorno al nuovo stadio: in tre anni non s'è fatto nulla, e dire che la circoscrizione ha scritto, ha sollecitato, ha protestato. Così, non è rimasto che trova¬ re aree più piccole, dove piantare baracche, palchi e ristoranti all'aperto. Tre zone, triplo sforzo aggravato dall'obbligo di affidare l'installazione degli impianti a ditte specializzate, perché ormai i progetti volanti eseguiti da volontari non sono sufficienti ad ottenere il nulla osta della Prefettura. Comunque, sarà festa. Dal 2 settembre ai giardini dell'ex caserma, dal giorno dopo in via Sospello e al Ponte Sassi. Programma ricco, con il caso politico di Torino come filo conduttore. Presentazione il 31 agosto, chiusura il 20 settembre con Massimo D'Alema. Inutile ricordare che i dirigenti del partito contano molto sugli incassi. Strangolato dai ratei passivi e impoverito dal calo di tessere, il pds ha dovuto abbandonare la prestigiosa sede di piazza Castello (affitto di 6 milioni il mese) per trasferirsi in quella provvisoria di Porta Palazzo (piccola ma in proprietà). L'anno scorso gli stand furono visitati da 500 mila persone, budget di un miliardo e attivo di 200 milioni. Per il 1993 le previsioni parlano di un calo del 15 per cento, dovuto alle minori disponibilità economiche dei partecipanti. La crisi si fa sentire: «Anche i compagni di Rifondazione l'hanno avvertita per la loro festa in Rosso». Non è una consolazione, semmai una conferma. Sarà un autunno difficile, per tutti. Giampiero Paviolo I vecchi punti di ritrovo vietati per motivi ambientali * Vietato il Parco Ruffini al pds * Il tesoriere Filiberto Rossi

Persone citate: Filiberto Rossi, Gnocchi, Lamarmora, Massimo D'alema, Ruffini

Luoghi citati: Italia, Modena, Rimini, Torino