Un mistero nel giallo la mota scomparsa di Lodovico Poletto

Ivrea: non si trova lo scooter con cui l'assassino avrebbe dato un passaggio a Manuela Ivrea: non si trova lo scooter con cui l'assassino avrebbe dato un passaggio a Manuela Un mistero nel giallo, la mota scomparsa Fu comprata a fine luglio da Lagaren, cognato diRingo Minacce al rivenditore perché sposti la data di acquisto? Parte da dietro al Frenzy, una discoteca alla periferia di Ivrea, la strada che ha portato Manuela al casolare della morte. Una manciata di chilometri di sterrato, percorsi nel giro di pochi minuti, lontano da occhi indiscreti. Una strada, polverosa e accidentata, scoperta ieri pomeriggio dai carabinieri del capitano Casale. Con un elicottero hanno controllato le campagne fra Strambino e Ivrea. Cercavano una carreggiata con quelle caratte: ristiche, poco frequentata che arrivasse fino in centro a Strambino. L'hanno trovata: passa proprio di fianco al casolare della morte e termina dietro la stazione dove Paolo, quel 2 agosto maledetto, aspettava la fidanzata. Da lì le pattuglie dei carabinieri non ci passano mai. Si può viaggiare tranquillamente in due anche su uno scooter da cinquanta centimetri cubi. Di quel motorino, però, non si sono ancora trovare le tracce: è lo «Sfera» rosso della Piaggio sul quale la quindicenne di Strambino sarebbe salita. Per gli investigatori era stato comperato da Giovanni Lagaren, detto Chico, prima del 2 agosto scorso. Un particolare sempre negato dai nomadi, che avrebbero anche fatto pressioni sul rivenditore del motociclo affinché la data di acquisto venisse fittiziamente posticipata. L'elemento, se provato, potrebbe causare qualche problema agli occupanti del campo di Ivrea. Per i militari che, ieri, hanno provato e filmato dall'alto il percorso cronometrando i tempi, tutto quadra. Anche con il dialogo sentito dalla superteste che avrebbe riconosciuto Ringo. E anche le supposizioni adesso sono più attendibili. Manuela avrebbe accettato il passaggio di Pietro Ballarin perché lo conosceva. Glielo aveva presentato durante un concerto, nel settembre del'92, un suo ex fidanzatino, Mario Pompilio, il ragazzo a cui sono state dedicate due poesie trovate dalla polizia: «Ora so che ti voglio bene/ e se un giorno ti dirò ti amo/ non odiarmi». Era la festa dell'immigrante; sul palco c'era Pupo; tra il pubblico Manuela, Mario e Ringo. Da quel giorno i due avevano iniziato a parlarsi: Manuela lo guardava intensamente, lo sapeva ascoltare. Un paio di mesi dopo, Ballarin, era tornato dietro le sbarre per furto. Forse quella ragazza così giovane, così matura, gli era rimasta impressa ed era tornato a cercarla, una volta in libertà. E, forse, Manuela, quella strada l'aveva già percorsa altre volte. Lo strappo l'ha accettato perché sapeva di giungere a destinazione. Ma a metà strada c'era la casa del custode della centrale, dov'è successo l'omicidio. Questo non lo aveva considerato. Adesso si cercano nuovi testimoni per suffragare le ipotesi e rispondere a tante altre domande. Prima fra tutte se l'as¬ sassino ha agito da solo oppure è stato aiutato. Almeno a far sparire il cadavere. Per tirarla su fino al primo piano della casa servono, infatti, almeno due uomini robusti. Il sospetto che il presunto assassino di «Manu» sia stato aiutato adesso c'è. E sulla scena delle indagini c'è un nuovo teste. Avrebbe visto un'auto sfrecciare a tutta velocità fuori dalla stradina. C'erano i complici di Ringo? I carabinieri per ora non si sbilanciano: devono ancora controllare e verificare altri particolari. Intanto l'avvocato Ferrerò, difensore di Pietro Ballarin, ieri mattina ha presentato un'istanza di scarcerazione di Ringo: «La presenza di tutti questi testi l'abbiamo appresa solo dai giornali. A noi non è stato detto nulla; non sono stati contestati fatti concreti». In attesa di una risposta dal tribunale della libertà, l'avvocato Ferrerò aspetta domani, quando si svolgerà il primo interrogatorio per i due arrestati. Allora il giudice per le indagini preliminari, Antonio De Marchi, dovrà convalidare o meno il fermo. Per allora, forse, ci saranno ulteriori elementi di prova. Il sostituto procuratore Lorenzo Fornace, incaricato di seguire le indagini è fiducioso: «Il cerchio si stringe; siamo ormai prossimi alla conclusione». Lodovico Poletto Film dall'elicottero per studiare il luogo del delitto Così Loredana Ballarin, moglie di Ringo, affronta i cronisti

Persone citate: Antonio De Marchi, Ballarin, Giovanni Lagaren, Lagaren, Loredana Ballarin, Lorenzo Fornace, Mario Pompilio, Pietro Ballarin

Luoghi citati: Ivrea, Strambino