Il governo riapre i cantieri

L'Ance preme: muoversi subito, a rischio oltre 170 mila posti L'Ance preme: muoversi subito, a rischio oltre 170 mila posti Il governo riapre i cantieri Da Costa vertice per l'alta velocità ROMA. Per fronteggiare l'emergenza occupazione il governo riapre i cantieri. Nel Consiglio dei ministri previsto per domani si potrebbero fare dei passi avanti per quanto riguarda le opere già coperte finanziariamente ma che rimangono ancora sulla carta, e quelle per le quali i fondi sono stati finanche ripartiti ma per cui occorrerebbe una procedura atta ad agevolarne l'erogazione. Secondo quanto riferisce l'Associazione nazionale costruttori edili (Ance), al primo tipo appartengono progetti già finanziati con risorse iscritte in bilancio ma non ancora disponibili: in questi casi rientra il programma delle Ferrovie dello Stato (l'alta velocità e la variante di valico della Firenze-Bologna) per le quali le Fs «potrebbero attivare investimenti per 28.000 miliardi in base alla legislazione vigente, ma manca l'autorizzazione a contrarre mutui». Nella stessa situazione si trovano anche altri programmi del settore dei trasporti quali, individua l'Ance, «interventi di parcheggio, metropolitane, interponi e programmi dell'intervento straordinario per il Mezzogiorno». Ci sono poi i progetti approvati per i quali sono stati predisposti i fondi ma occorre ancora avviare le procedure amministrative per attivare gli investimenti: a questa seconda categoria appartengono poi programmi come quelli in materia di manutenzione ambientale e sulla difesa del suolo e al programma triennale per la tutela ambientale. In questi casi, precisa l'Ance, «le risorse sono state ripartite alle Regioni, i progetti individuati, ma non risulta che siano stati attivati gli investimenti». Pagare le opere già eseguite, continuare i lavori già avviati ma oggi fermi, iniziare i lavori già affidati ad imprese. In sintesi, avviare il grande investimento nel settore edilizio: soltanto così, insomma, dichiara l'Ance, si possono ottenere effetti positivi immediati sul settore e sul- l'occupazione. Il settore dell'edilizia ha in definitiva bisogno di una ripresa: rispetto al giugno '92, sono già saltati 174.000 posti di lavoro, mentre gli occupati a rischio per il prossimo anno sono 197.000. Una cifra considerevo¬ le rapportata alla flessione degli investimenti in costruzioni del 10% rispetto al '92, pari a circa 15.000 miliardi di lire. I cantieri dell'alta velocità potrebbero aprire già entro l'anno. Con l'attuazione dei progetto, che sarà esaminato oggi nel ver¬ tice interministeriale sull'occupazione convocato a Palazzo Chigi, sarà possibile creare oltre 50 mila posti di lavoro per 5-6 anni, di cui la metà per l'esecuzione diretta dell'opera e la restante metà nell'indotto. L'opera sarà appaltata in quattro tratte: Torino-Milano, Milano-Bologna, Bologna-Firenze e Roma-Napoli, La spesa prevista si aggira sui 23.800 miliardi, di cui solo il 40 per cento a carico dello Stato. Questi i dati emersi ieri nel corso di un incontro presieduto dal ministro dei Trasporti, Raffaele Costa, con l'amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Lorenzo Necci, e con i rappresentanti della Tav e dei tre general contractors (Iri, Eni, Fiat), per fare il punto sulla situazione attuale delle procedure e sull'incidenza occupazionale del progetto. Per l'avvio dei lavori, però, restano ancora una serie di attività di cui il ministro Costa fornirà il calendario. [c.m.] Il ministro dei Trasporti Raffaele Costa e a destra il titolare dei Lavori pubblici Francesco Merloni

Persone citate: Da Costa, Francesco Merloni, Lorenzo Necci, Raffaele Costa