In Italia

In Italia In Italia «Sovvenzioni? Forse è meglio il karaoke» m t| NA giovane poetessa italiana ha fatto pari : lare di sé, qualche tempo fa, per un annun! ciò affidato a un grande quotidiano: stanca I I dei versi, cercava lavoro. Sarebbe potuto sz. I accaderìe anche in Inghilterra - dove la disoccupazione «morde» da anni ancor più che in Italia -, ma forse là ci sarebbe stata qualche chance in più per non dover dare al rimario un addio che si immagina, tuttavia, simbolico. In fondo, con tutti i guai della «Poetry Society», il Regno Unito resta un Paese cui i poeti italiani guardano con ammirazione e una vaga invidia. E' l'unico al mondo ad avere un poeta laureato, insomma un poeta ufficiale, che da anni è Ted Hughues, vedovo di Silvia Plath e successivamente di un'altra poetessa, che a parte l'ostilità delle femministe e un vago sospetto di menagramo compose persino, dopo qualche riluttanza, la poesia per l'anniversario di Elisabetta II. «E poi c'è la prestigiosa cattedra di poesia a Oxford» ci ricorda Attilio Bertolucci. II nostro poeta è in attesa che esca, proprio a Londra, il volume dei suoi Selected Poems tradotti da John Tomlinson, ma le disavventure della «Poetry Society» non sembrano scuoterlo più che: tanto. «L'attenzione per i poeti, in Inghilterra, è an-che e direi soprattutto nell'interesse dei mass media. SuW'Observer ogni settimana viene pubblicata! e commentata una poesia. Sarebbe bello se accadesse anche da noi». Magari con qualche sovvenzione pubblica per chi scrive? «Per carità, lasciamo' perdere. Se avessimo una "Poetry Society" ci vorrebbe un esame d'ammissione severissimo. Busserebbero a milioni... Meglio la semiclandestinità». Un salto di generazione, e con altre sfumature! troviamo esigenze analoghe. Giuseppe Conte, ili più noto anche all'estero fra i quarantenni, all'ideai di una sovvenzione sobbalza. «In Urss c'erano lei sovvenzioni, e non è finita troppo bene... La poesia' se non è messaggio di conoscenza non è niente, e* fatalmente decade. Deve cercare un nuovo magistero, attraverso un contatto rinnovato e profondo" con la lingua e con il popolo che quella lingua parla». Ma in Italia non sembra che lo stia neppure! cercando. «La poesia media italiana mi ricorda ili karaoke: stanno cantando su arie già note. In tali caso preferisco il karaoke vero, che è più scemo e! più divertente». [m. b.]l

Persone citate: Attilio Bertolucci, Elisabetta Ii, Giuseppe Conte, Hughues, John Tomlinson, Silvia Plath

Luoghi citati: Inghilterra, Italia, Londra, Oxford, Regno Unito, Urss