Estate '93 l'invasione delle vespe

Gli espèrti concordi: «Colpa di siccità, incendi e del minor uso di insetticidi» Gli espèrti concordi: «Colpa di siccità, incendi e del minor uso di insetticidi» Estate f93, l'invasione delle vespe Sciame ha preso d'assalto la villa della Montalcini ROMA. Vespe, è scattato l'allarme. L'ultimo episodio ieri: uno sciame ha preso d'assalto la casa del premio Nobel Rita Levi Montalcini. Attimi di panico, poi il portiere dello stabile le ha costrette alla fuga ed ha cementato le cavità in cui gli animali avevano fatto il nido. Ma come difendersi da questi attacchi? I consigli vengono dal professor Enrico Alleva, che dirige il laboratorio di Fisiopatologia comportamentale dell'Istituto superiore di sanità. Alleva invita a «dare da bere e da mangiare alle vespe, andare di notte a caccia dei loro nidi e per il prossimo anno organizzarsi una mangiatoia per gli uccelli insettivori, che sono ancora il metodo più efficace per la lotta alle vespe». «Le vespe sono assetate e tante e la causa dell'invasione di quest'anno spiega Alleva - è la siccità di alcune regioni e non è ininfluente la presenza dei numerosi incendi di quest'estate. Inoltre si cominciano ad usare meno gli insetticidi e la natura reagisce paradossalmente facendo aumentare mosche, moscerini, api, vespe e scorpioni, tanto che recentemente infatti alcune case in Toscana sono state invase da scorpioni. Quello che ci si aspetta già dal prossimo anno, è comunque una soluzione del problema perché è previsto un aumento di uccelli insettivori, come i falchi grillai che erano stati sterminati perché mangiavano insetti intossicati dagli insetticidi». Comunque, sottolineano ancora gli esperti, le vespe hanno i giorni contati. Con i primi freddi, concluderanno la loro esistenza e non ci sarà nessuna «invasione» perché più di così non possono svilupparsi. «Ancora qualche giorno - esordisce l'entomologo Enrico Stella, libero docente di parassitologia dell'Università degli Studi di Roma La Sapienza - e il fenomeno andrà gradatamente scemando dal Nord al Sud d'Italia dove la presenza degli insetti è destinata a durare più a lungo semplicemente perché le temperature si mantengono per un po' di tempo su valori estivi anche quando la stagione è finita». Quest'estate gli agricoltori hanno notato un notevole incremento di vespe e le cronache riportano notizie di morte per la puntura di questi insetti. «Andrei cauto nel parlare di un vero allarme - ha detto Stella - perché in realtà siamo davanti ad un fenomeno naturale che quest'anno potrebbe essersi manifestato con maggiore intensità semplicemente perché abbiamo avuto una bel¬ la estate. Poche piogge e l'assenza di alcune tipiche malattie che causano la morte degli imenotteri hanno consentito una proliferazione maggiore. Normalmente però le colonie di vespe raggiungono il massimo sviluppo dopo Ferragosto e poi, con i primi freddi, vanno estinguendosi». Gli esperti offrono poi altri motivi di consolazione. In Italia non esistono «vespe assassine»: le morti in seguito olla puntura di questi insetti non sono provocate direttamente dal veleno, ma da una reazione allergica dovuta a una particolare reattività della persona. Secondo Guido Sabatinelli, ricercatore del laboratorio di parassitologia dell'Istituto superiore di Sanità, sulla gravità degli effetti di una puntura di vespa gioca un grosso ruolo la reattività individuale al veleno, la sede della puntura e la quantità di veleno inoculato. Uno studio della cattedra di Immunologia dell'Università di Firenze ha valutato che in Italia dallo 0,4 all'uno per cento della popolazione può presentare reazioni allergiche alle punture di vespa. «In caso di puntura - ha spiegato Sabatinelli - le persone particolarmente reattive hanno bisogno di una massiccia e prolungata terapia cortisonica, sotto controllo medico. Quindi è bene che corrano all'ospedale o al presidio sanitario più vicino, ma senza farsi prendere dal panico». Le ve spe non attaccherebbero mai l'uomo se non per motivi di dife sa. Sono invece attratte dai cibi e bisogna ricordare che sono anche carnivore» [r. cri.] «I decessi sono provocati dall'allergia al loro veleno» «Ma coi primi freddi il pericolo potrà essere scongiurato» Assalto di vespe in Campidoglio, a fianco Rita Levi Montalcini

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