Manila, il Senato processa le pin-up

Manila, il Senato processa le pin-up FILIPPINE La candidata a Miss Mondo in lacrime: non sono stata pagata un miliardo Manila, il Senato processa le pin-up Deputato accusa: prostitute di lusso nelBrunei MANILA. Le relazioni diplomatiche tra le Filippine e il piccolo stato petrolifero del Brunei corrono il rischio di diventare molto tese a causa di una inchiesta promossa, in Parlamento, dal senatore Ernesto Maceda divenuto famoso cone «il supercensore». Maceda ha fatto convocare nelle aule del Congresso tra le più belle donne delle Filippine reginette di bellezza o aspiranti attrici - e le ha fatte interrogare da una apposita commissione incaricata di accertare quante di loro, come scrivono i giornali, siano state «schiave del sesso» nel Brunei, in cambio di danaro e ricchezze concesse dalla famiglia reale. La sfilata, secondo alcune testimonianze, è lunga, quasi interminabile ed ha avuto aspetti melodrammatici. Ruffa Gutierrez, 19 anni, candidata filippina al prossimo concorso di Miss Mondo è scoppiata in lacrime davanti alla commissione parlamentare ed ha gridato: «Non sono una donnaccia. Non è vero che mi sono prostituita per 700 mila dollari» (più di 1 miliardo e 100 milioni in lire italiane). La cifra, secondo alcuni, sarebbe venuta fuori per la prima volta dai giornali che hanno parlato di compensi medi da 70 mila ad 80 mila dollari (110/130 milioni circa) al mese per ogni «schiava del sesso». Il senatore Maceda sostiene che il «giro del Brunei» è alimentato da un movimento di almeno mille filippine all'anno ed è deciso ad andare fino in fondo nell'inchiesta. Commentatori e politici hanno cercato di dissuarderlo ritenendo che la sua crociata potrebbe guastare le ottime relazioni con il sultano del Brunei, Hassanl Bolkiha, che è il re più ricco del mondo. Il «supercensore», però, appare irremovibile. «Bisogna fa¬ re chiarezza. Questa storia danneggia la moralità, il buon nome, la cultura e la buona imnagine delle nostre donne che vivono nelle Filippine e all'estero», ha tuonato Maceda, secondo il quale, se erano giustificabili le filippine che furono costrette a diventare «schiave del sesso» dell'armata imperiale giapponese, non lo sono quelle di oggi che cercano «danaro e ricchezza» vendendo il loro corpo. Il sultano del Brunei, il cui nome per esteso e Muda Hassanl Bolkiha Mu'izzadin Waddaulah, ha 45 anni, vive in un palazzo di 1788 stanze su una collina che sovrasta la capitale, Bandar Seri Begawan. Il suo reddito (che nel 1985 in lire equivaleva a 6500 miliardi all'anno) è interamente basato sulle risorse di petrolio e gas del sultanato, dove scuole e ospedali sono gratuiti e non esistono tasse. [Ansa]

Persone citate: Bandar Seri Begawan, Ernesto Maceda, Gutierrez, Muda Hassanl, Ruffa