Occupazione il piano Ciampi di Manacorda

La Confìndustria a Mancino: «Irresponsabile». Poi la tregua La Confìndustria a Mancino: «Irresponsabile». Poi la tregua Occupazione, il piano Ciampi Subito 50 mila posti per l'alta velocità ROMA. E' polemica sull'allarme terrorismo lanciato dal ministro Mancino. Ieri è stata una giornata carica di tensione che ha visto contrapposti da un lato il Viminale dall'altro la Confìndustria. La polemica, che si è sviluppata con toni neppure troppo pacati, ha avuto due attori: da un lato Mancino, dall'altro Stefano Micossi, direttore del Centro studi della Confìndustria. E' stato proprio quest'ultimo a dare il via alle ostilità, dichiarando alle agenzie di stampa che l'allarme di Mancino è «ingiustificato e irresponsabile». «Siamo in presenza di una incredibile campagna di allarmismo - aggiungeva Micossi - il cui culmine è la visita del ministro Mancino al presidente del Consiglio. Evidentemente il ministro Mancino agita e fomenta disordini per paura delle elezioni politiche. Mancino gioca con il fuoco in un momento in cui la fiducia della gente è già fragile». Il tono delle dichiarazioni di Micossi non accennava a mitigarsi: «Mancino preannuncia disordini sostanzialmente per rinviare le elezioni, è un com¬ portamento irresponsabile». E poi ancora: «Mancino, o non si rende conto o è un irresponsabile. E' un atto di autentica irresponsabilità: annuncia disordini di piazza, invitando di fatto qualcuno a organizzarli, in una situazione che è di per sé piuttosto complicata ma nella quale non si intravedono né si giustificano ancora disordini». Mancino, dopo una reazione stizzita, ha precisato di essersi limitato a parlarne col presidente del Consiglio, in un incontro programmato. «Un ministro dell'Interno - ha commentato - deve parlare solo di ordine pubblico? Resto convinto che quando ne parlano i diretti interessati, la fantasia di taluni rischia di avere confini troppo stretti o troppo larghi». In ogni caso, sul problema dell'occupazione Mancino afferma: «Non ho parlato di allarme, ho espresso preoccupazione». E a rendere tranquille le acque è arrivata la promessa del presidente del Consiglio: dalle Ferrovie arriveranno cinquantamila nuovi posti di lavoro. Amabile, La Licata e Manacorda a pag. 3 e 21

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