Quel simbolico fiore vive perché anonimo di Guido Ceronetti

Una traccia per il giallo di Torre del Lago: li ho sentiti litigare su un'auto targata Roma CiRONETTÌ Quel simbolico fiore vive perché anonimo i L deserto si allarga: qua c'è una penisola, discretamente celebre per glorie e sciagure passate, che vorrebbe essere coda dell'Europa mentre si avvia ad essere propaggine africana, scimmia dell'Africa che muore sotto i colpi dell'ininterrotta deforestazione. La siccità è feroce e soltanto gli eternamente imbecilli possono ancora chiamarla belle giornate; i boschi sulle coste e sui rilievi bruciano. T.a qualità della luce, nehe ore più calde, sta profondamente mutando: sospetto che non sia luce, ma buio travestito, qualcosa come gli esseri ferini creati dal diabolico dottor Moreau di Wells. Non cade pioggia, ma si moltiplicano i fatti di sangue, in questo torvo agosto molto ne è stato sparso; c'è in giro una specie di minotauro con molte teste che immola giovani e tenere vite. Sembrano richieste dalla divinità solare, il vecchio sacrificatore Sole semitico e incaico, che ha tante mani di schiavi a servirlo. Qualcosa, sottilmente, lega siccità e incendi alla febbre omicida che violenta, uccide, smembra donne e bambini, senza neppure, qui, la spiegazione di scatenati odi civili. Vittime del maleficio solare, donne e alberi corpi di vittime, dopo il delitto, abbandonate al fuoco... E, il giorno dopo, il rogo nella valle di Hinnom dell'Informazione. Ci sarà una specifica demenza da effetto-serra, sempre più imperversan La vittima dellaLi nei prossimi anni i de- Versilia litti di questa estate possono esserne considerati anticipi e sintomi. Se resterà innominata, la piccola sconosciuta di Torre del Lago sarà un simbolico fiore. La sua immagine fanatica è tra le più dolci e pensose. E' brutalità quasi da assassini la caccia al nome, è un'altra sinistra violenza al corpo questa fame d'incollargli sopra il cartellino di un'identità. E' altra demenza, è altra empietà. Ci sarà certo qualcosa di lei, ancora, nell'aria - non cesserò mai di gridarlo quel grande, profondo, sovrumano grido che ci fu consegnato da un poeta: «Le Ombre esistono», sunt aliquìd Manes - e la sua Ombra sentirà le chiacchiere, le inchieste, i titoli come altri colpi inferti, supplicherà silenzio. Sunt aliquid Manes. L'identità profonda della ragazzaUfo, caduta nel nostro deserto-che-si-allarga per essere brutalmente, subito, sacrificata, sfuggirà sempre agli identificatori materiali, non avrà posto negli schedari. La sua vera storia è in questo rimanere, come renitente, per giorni e giorni, libera dal peso triste di averne una. Nei suoi occhi spenti c'è come il ricordo, la nostalgia di una luce infinitamente dissimile da quella del sole-sicario, del sole ispiratore di crimini che ci sta cuocendo e ammorbando in questi crudeli mesi. Guido Ceronetti itti j La vittima della Versilia

Persone citate: Manes, Moreau, Wells

Luoghi citati: Africa, Europa, Torre Del Lago