E per i ragazzi nessuna censura di Nico Orengo

lettera lettera per i ragazzi nessuna censura l L breve articolo di Nico Orengo sulla Stampa del 4 agosto, per la rubrica Fermata a richiesta, ci ha colpito per la quantità di inesattezze che è riuscito a concentrare in così poche righe. Per cominciare, Orengo ci informa che i ragazzi leggono poco, e se leggono rifuggono dai libri. Si dà il caso, invece, che sia esattamente il contrario, e che per verificarlo sia sufficiente consultare statistiche recenti e di comprovata serietà, secondo le quali i giovanissimi tra i sei e i diciotto anni leggono molto più degli adulti, e che tra essi sono proprio gli adolescenti e i «giovani adulti» i lettori più forti. E se esaminiamo i dati di vendita degli editori specializzati vedremo che sono gli unici, oggi, a non strapparsi i capelli, perché il loro fatturato è in crescita: una controtendenza che chi dirige Tuttolibri sarebbe tenuto a conoscere, anche se già da tempo ha fatto la discutibile scelta di dedicare a questo settore dell'editoria - imo dei pochi attualmente in espansione, lo ribadiamo - uno spazio infinitesimale. I casi sono due: o Orengo nutre una polverosa spocchia di stampo crociano nei confronti della letteratura giovanile, oppure è totalmente disinformato sul rinnovamento dell'editoria per ragazzi. In secondo luogo il responsabile di Tuttolibri cade in un colossale equivoco a proposito di «Supertrend», confondendola con una collana per «ragazzi» - si intendono per tali coloro che non superano la soglia dei quattordici anni -, mentre è dichiaratamente destinata ai «giovani adulti» dai quindici ai diciassette anni, mercato del tutto nuovo per il nostro Paese. Sarà facile del resto constatare che in copertina c'è semplicemente il marchio «Mondadori», e non «Mondadori Ragazzi», cosa di cui solo Orengo non si è accorto. Siamo comunque lieti che sia così preoccupato per la moralità dei nostri ragazzi, ma temiamo che in questo caso abbia male indirizzato i suoi strali puritani. Tanto per fare un esempio: la frase da lui citata come «scandalosa» è stata, molto scorrettamente, enucleata da un contesto che non intendeva essere erotico, e riguardava la tenera goffaggine di un ragazzo alla sua prima esperienza sessuale e metteva in ridicolo il maschilismo obbligatorio. Ma secondo Orengo i soli veramente capaci di offrire spunti di identificazione (e magari di divertimento) agli adolescenti con la paura della «prima volta» sono, a quanto pare, Aretino e Boccaccio. E non parliamo di argomenti come la contraccezione, le gravidanze precoci, la nuova povertà, il mondo dei consumi, i conflitti con gli adulti, il rock, la droga: tutti argomenti che in «Supertrend» vengono o verranno affrontati, ma che difficilmente i diciassettenni troveranno trattati in Mark Twain e Stevenson. Ma il punto, probabilmente, è un altro: Orengo ne sa, sui giovani «come sono» e sulle loro letture, veramente poco, mentre sa proprio tutto sui giovani «come dovrebbero essere» e su quello che secondo lui «dovrebbero» leggere (ha mai sospettato, Orengo, che i giovanissimi leg gano anche per «riconoscersi», oltre che per «formarsi» al glorioso riverbero dei classici immortali?). E' per questo, forse, che si permette di liquidare in tre righe una collana di cui con tutta evidenza conosce solo i risvolti di copertina e che rappresenta uno sforzo autentico di proporre ai giovani storie coin volgenti, che tengono conto della p loro quotidianità e dei loro problemi piccoli e grandi. Il tutto, per fortuna, senza grottesche censure. Quanto al fatto che a sedici anni sia meglio leggere Calvino che Margaret Mahy, diciamo piuttosto che una cosa non esclude l'altra: i complicati percorsi che gli adolescenti, lettori onnivori, si costruiscono da soli, facendo dell'autentico bricolage culturale, potrebbero riservarci sorprese ben più grandi. A questo punto prevediamo di sorbirci un'altra predica quando, prossimamente, usciranno due nuovi romanzi Supertrend: uno di Philip Ridley, celebre regista horror, che parla (santo cielo!) di giovani omosessuali, e uno di Peter Dickinson, ottimo autore di thrilling per adulti, che narra di un paese terribilmente simile alla Somalia. Oh sì, sappiamo benissimo che né uno né l'altro sono Boccaccio, o Scott, o Calvino, ma a dire il vero non ce ne duole affatto. Margherita Forestan Responsabile Libri per Ragazzi Mondadori Risposta MA NON BASTA QUALCHE SPRUZZATA DI SESSO

Luoghi citati: Somalia