LE DONNE DI GALDOS di Mirella Serri

LE DONNE DI GALDOS LE DONNE DI GALDOS EROMA RA un inguaribile sognatore, Benito Perez Galdós, uno dei più grandi narratori spagnoli del secolo passato. Con i suoi sogni ad occhi aperti ha dato vita ad alcune delle opere più importanti della letteratura iberica, come Tristano, del 1892 e Nazarin del 1895 rese poi celebri dai film di Buhuel. Lo scrittore, che era nato nel 1843 a Palmas nelle Canarie, è un personaggio la cui vita, ancor oggi, è avvolta da un velo di mistero: condusse un'esistenza molto appartata, fu uno scapolo sempre corteggiato e refrattario al matrimonio, gaudente e libertino anticlericale ma cattolico fervente. Proprio di recente, grazie al ritrovamento di un carteggio, è venuto alla luce il suo legame segreto con una delle donne più famose di Spagna, la scrittrice tradizionalista e cattolica Emilia Pardo Bazan. Un narratore affascinante, tutto da scoprire: in Italia è uscito, da Frassinelli, La donna di denari (pp. 264, L. 27.500, versione di Elena Clementelli). La storia della piccola borghese Rosalia Bringas riflette una vicenda di follia pubblica e privata e anche una tragedia politica e delinea un realistico ritratto della corte di Isabella II. Come mai dunque Galdós è rimasto fino ad oggi poco conosciuto presso il grande pùbblico? Lo chiediamo ad Angela Bianchini, scrittrice e studiosa di letteratura spagnola, autrice della bella introduzione a «La donna di denari». «E' venuto il momento di tradurre interamente l'opera di questo narratore. Grazie al film di Bunuel, Tristana è l'opera più nota di Galdós, e anche Misericordia ha avuto più edizioni. Ma La donna di denari non era mai stata prima d'ora tradotta in italiano. Io credo che questo sia accaduto proprio per lo stato di isolamento culturale Angela Biainvita a rislo scrittoreamalo da Angela Bianchini invita a riscoprire lo scrittore spagnolo amalo da Bunuel nchini scoprire spagnolo Bunuel in cui ha vissuto per decenni la letteratura spagnola. In particolare, poi, hanno avuto poca notorietà all'estero proprio gli scrittori del diciannovesimo secolo. Galdós merita di essere valorizzato per il ritratto surreale e anche molto concreto che dà del mondo in cui vive: di una società burocratica che si alimenta soprattutto di prebende, incapace di produrre e adatta solo a consumare. Lusso, sperpero, disprezzo per il denaro e per un'oculata amministrazione, sono le caratteristiche che determinano la rovina di un'intera classe sociale». Che cosa ha in comune «La donna di denari» con il romanzo europeo che fiorisce in quegli stessi anni? «Galdós è un contemporaneo di Flaubert, Maupassant, Verga, ma non assomiglia a nessuno di loro. Nemmeno a Balzac, anche se disegna una "commedia umana" in tutte le sue sfumature e la sua varietà. Ma i personaggi di questo geniale scrittore hanno una loro singolarità. Appartengono a tutte le classi. Nelle sue pagine appare un mondo per noi oggi impensabile, con gli impiegati del Palazzo Reale, una miriade di burocrati, servitori e aristocratici che coabitano nello stesso immenso edificio che ospita i sovrani. Un quadro di "miseria e di nobiltà" che lo scrittore tratta con ironia e dolore». Sono molti i personaggi femminili nel romanzo. Che ruolo svolgono? «Galdós conosce benissimo la psicologia femminile, e l'introspezione che applica alle sue complicate protagoniste ne svela le debolezze ma anche la capacità di generosità e di grandezza. I personaggi ai Galdós, soprattutto le donne, spesso non distinguono il sogno dalla realtà: proprio come Tristana, che colpirà la fantasia di Bunuel, ambigua e ribelle, raffigurata tra il bisogno di fuga e l'impossibilità di realizzarla». Mirella Serri

Luoghi citati: Italia, Spagna