IL DURO DI FRANCIA di Gabriella Bosco

IL DURO DI FRANCIA LA STAMPA Agosto 1993 Philippe Djian: «Sotos», Usuo nuovo bestseller, uscirà in Italia da fjonganesi A sinistra, una scena di «Betty Ulne» nerazionale (aveva 21 anni nel 1970). Non appena grazie a Beineix gli è stato possibile, ci è andato a vivere per un po' negli States. Per vedere se erano come li sognava. E scoprire che erano abbastanza diversi. Poi ha vissuto un anno a Firenze, prima di Bordeaux. Sempre con la piccola tribù al seguito. La stupenda moglie pittrice e i tre figli. La più piccola, tre anni, oggi cinguetta che è un piacere mentre noi parliamo di libri e soldi. Djian è completamente sordo da un orecchio. Una conversazione a più persone gli resta difficile da seguire. Ha imparato per necessità ad astrarsi. E adesso come vive lo scoppio di popolarità? «Avere molti lettori che si riconoscono nelle mie storie è per me una ragione di vita. Io scrivo perché quello so fare, ma anche perché per me i libri sono sempre stati il toccasana. Se non sto bene io prima di andare dal medico vado in libreria. Tutte le storie dovrebbero servire a far star bene. Se con le mie ci riesco, io davvero non chiedo altro». Come si ispira per scriverle? «Guardando mia moglie che dipinge. Lavoriamo nella stessa stanza, la vedo modellare forme, creare, far nascere qualcosa di bello. L'arte». Gabriella Bosco IL DURO DI FRANCIA

Persone citate: Djian, Philippe Djian

Luoghi citati: Bordeaux, Firenze, Francia, Italia, States