«E' arabo l'amante ideale» di Alain Elkann

La vedova dello scrittore Moravia: Alberto mi stupiva per la sua ingenuità e quel suo approccio da macellaio nei sentimenti La vedova dello scrittore Moravia: Alberto mi stupiva per la sua ingenuità e quel suo approccio da macellaio nei sentimenti «E7 arabo Perniante ideale» «Ma amo solo uomini magri e imprevedibili» LLERA CARMEN Moravia è tutta vestita di blu. Camicetta blu, pantaloni di lino blu, mocassini blu: «Sono una donna . sempre blu». Il motorino su cui arriva, invece, è giapponese e rosso fiammante. Lei viaggia tanto? «Sono due mesi che non mi muovo. Sono solo stata a Venezia e a Milano in tre mesi. Non esco più dall'Italia, mi sembra un'ossessione: non è certo un momento divertente, eppure non riesco a muovermi, sembro incollata». Però prima non faceva che viaggiare, anche quando era ancora vìvo Alberto Moravia, suo marito... «Sì, ho sempre viaggiato per un motivo semplicissimo, voglio essere sempre altrove. Se sono a Roma vorrei essere a Gerusalemme. Non sono contenta dove sono e ciò è dovuto al fatto che vorrei fuggire da me stessa. E' una fuga. Però in viaggio sono impaziente. Non sono come Moravia, non mi piace il viaggio per il viaggio, io devo partire e tornare subito. E' una nevrosi. Non sopporto la routine». Per poterlo fare bisogna avere molto danaro però... «Io non posseggo macchine, gioielli, vivo frugalmente, sono austera, spendo solo in viaggi. Vivo come i monaci. Poi in viaggio scrivo sempre un articolo». Tutte le donne di Moravia sono scrittrici, però lei lo era già o lo è diventata? «Ho sempre scritto, letto. Leggere è il mio maggior piacere insieme a quello di camminare. Scrivere mi diverte, mi piace comunicare. Sono una delle poche persone che ha una notevole corrispondenza in tutto il mondo con persone di tutto il mondo. Sono molto fedele in amicizia. Tutti telefonano, io invece scrivo». Chi sono i suoi amici? «Persone più o meno tormentate come me, spesso degli sconosciuti, però persone originali». Perché lei sembra predilìgere il Medio Oriente e gli uomini semiti, ebrei o arabi? «E' una domanda che mi pongo spesso. E' un'attrazione culturale. Sono attratta dalla cultura ebraica. In questo secolo il comunismo, la psicanalisi, la letteratura e il cinema sono tutte cose ebraiche. Quello che però mi fa venire addirittura i brividi è andare a Gerusalemme. E' un virus. Quel pezzo di terra mi emoziona sempre». E gli arabi? «Mi attirano in maniera diversa, mi affascinano. E' un'attrazione meno culturale e più artistica. Mi piace il deserto, l'arte araba, le tuniche svolazzanti». Lei ha amato uomini arabi, che tipi sono? «E' una grande fortuna amare un arabo essendo ima donna occidentale. E' un privilegio perché sono lenti e parsimoniosi». Cosa vuol dire? «Hanno una concezione diversa del tempo, sembra che uno abbia davanti l'eternità. Però può anche essere esasperante». Che gusti ha negli uomini avendo avuto come uomini scrittori ebrei, guerriglieri arabi, diplomatici francesi e chissà? «Per me un uomo dev'essere prima di tutto eccessivamente magro. Poi dev'essere intelligente e non prevedibile, deve sorprendermi». Cosa la sorprendeva in Moravia? «Mi sorprendeva la sua pazienza con me e la sua ingenuità, il suo infantilismo, il suo approccio come diceva lui - da macellaio in amore. Era una persona impaziente e con me molto paziente. Lui non cercava di cambiare le persone, le amava per quello che erano e poi mi attirava la sua profonda libertà. La gente parla di Moravia uomo pubblico, scrittore. Le sue vere qualità erano quelle di semplice uomo». Però lei parrebbe non innamorarsi veramente se non di uomini in qualche modo famosi o potenti, perché? «No, non è vero. Si conoscono quelli famosi, ma ho amato dei perfetti sconosciuti». Quando perde la testa? ((Ahimè, non la perdo più. Forse la prima mezz'ora. Mi piacerebbe tanto, ma ho l'impressione che sia sempre più difficile. E' difficile che qualcuno susciti passioni violente; sono sempre più esigente, meno tollerante e autosufficiente. Forse finirò nel deserto siriano su una colonna, come San Simeone. Sarà il mio destino». Il sesso però le è molto necessario? «Non ci penso mai, lo faccio e basta. Per me è un linguaggio, un modo di esprimersi. Mi fanno ridere le tecniche amatorie o di seduzione. Uno segue il proprio istinto. Più uno lo fa e più lo fa, più lo fai e più lo fai. Uno meno mangia e meno mangia». Lei è diventata magra, come gli uomini che l'attirano. Perché? Mangia pochissimo? «Da quando è morto mio marito sono diventata più magra. Per me non si è mai abbastanza magri. Io mio ideale è di essere così leggera da diventare puro spirito. L'umanità è così pesante, Dio mio! Soprattutto d'estate, in spiaggia, sarebbe meglio chiudere gli occhi». Lei è una persona nota per essere avventurosa e, diciamo, trasgressiva, però si dice che è anche una brava madre. E' vero? «Bisognerebbe chiederlo a Ector, mio figlio, che ha vent'anni, vive a Saragozza, fa il secondo anno di università. Tra me e mio figlio c'è un grande dialogo e complicità, siamo molto legati» Insomma, lei si vuole bene? «Per carità. Ci sono persone che mi vogliono bene». Se dovesse definirsi, come si definirebbe? «Una persona molto scomoda, soprattutto per me». Alain Elkann A sinistra il , . druso Jumblatt, a destra Carmen Llera con Alberto Moravia

Persone citate: Alberto Moravia, Carmen Llera, Jumblatt, Moravia

Luoghi citati: Gerusalemme, Italia, Medio Oriente, Milano, Roma, Venezia