«Non abbiamo preso soldi da Lodigiani»

Tangenti, polemica dopo la pubblicazione dei verbali degli interrogatori su Panorama Tangenti, polemica dopo la pubblicazione dei verbali degli interrogatori su Panorama «Non abbiamo preso soldi da Lodigiani» Dirigenti Cisl smentiscono l'imprenditore ROMA. Ancora polemica sui presunti finanziamenti alla Cisl rilasciati dall'imprenditore Vincenzo Lodigiani. Ieri al Meeting di Rimini era attesa una replica del segretario generale della Cisl, Sergio D'Antoni, che però non è intervenuto all'incontro. A replicare alle accuse di Lodigiani sono stati invece altri due sindacalisti, Gaetano Arconti e Cesare Jafrate, chiamati in causa dall'imprenditore per presunte tangenti all'organizzazione sindacale. Arconti e Jafrate si sono dichiarati totalmente estranei e all'oscuro dei fatti citati dall'imprenditore nei verbali pubblicati dal settimanale «Panorama». Arconti recentemente indicato dal Cicr (Comitato interministeriale per il credito e il risparmio) per la presidenza della fondazione Banca Nazionale delle Comunicazioni, si è riservato inoltre di «decidere eventuali azioni di autotutela dopo aver preso diretta visione dei verbali dell'interrogatorio di Lodigiani». «Gli stralci delle dichiarazioni rese a verbale dall'ingegner Vincenzo Lodigiani sulla vicenda ri- guardante presunti finanziamenti al sindacato e riportati dal settimanale "Panorama" in edicola da sabato - dice Arconti - non consentono di capire se il mio coinvolgimento sia dovuto ad ima ipotesi maturata nella mente dell'ingegner Lodigiani, e mai comunicatami, o se, a comunicazione avvenuta, sia stata da me respinta. Nell'un caso o nell'altro prosegue l'ex segretario generale della Fit-Cisl - risulta chiara la mia estraneità ad una presunta operazione di "liberalità" programmata da un pool di imprese nei confronti delle confederazioni sindacali». E a questo punto il sindacalista alza il tono: «Comunque le due ipotesi sopra formulate risultano inverosimili alla luce dei miei labili rapporti con l'ingegner Lodigiani che avrebbero dovuto sconsigliarlo in ogni caso, di correre il rischio di comunicarmi la sua intenzione di elargire un finanziamento, per altro non richiesto, alle tre confederazioni per conto delle imprese interessate alla realizzazione dell'alta velocità ferroviaria». Cesare Jafrate, l'altro sindacalista chiamato in causa da Lodigiani, facendo presente di conoscere l'imprenditore dal 1989 e di averlo incontrato solo due o tre volte, esclude «in maniera categorica di aver ricevuto da Lodigiani confidenze circa la sua intenzione di offrire finanziamenti al sindacato per avere come contropartita un sostegno politico al progetto alta velocità». La Cisl, d'altronde, aggiunge Jafrate, «aveva fatto la scelta strategica dell'alta velocità sin dal 1986 e non avrebbe avuto certamente bisogno di incentivi per portare avanti la sua linea». Comunque dallo stralcio dei verbali pubblicati da «Panorama», Jafrate rileva che «lo stesso Lodigiani finisce per ammettere che l'operazione di finanziamento alla Cisl sarebbe stata comunque condotta da lui personalmente e senza intermediari. In fondo - conclude l'ex sindacalista della Fit-Cisl - Lodigiani chiama in causa me ed Arconti quali possibili testimoni e carico di D'Antoni, ma poi finisce per escluderci senza mezzi termini». [Agi] A fianco l'imprenditore Vincenzo Lodigiani che conferma di avere finanziato il sindacato Il segretario Cisl Sergio D'Antoni

Persone citate: D'antoni, Lodigiani, Sergio D'antoni, Vincenzo Lodigiani

Luoghi citati: Rimini, Roma