Senza droga s'impicca Salvato dagli agenti di M. Vag.

L'allarme dopo una telefonata della madre L'allarme dopo una telefonata della madre Senza droga s'impicca Salvato dagli agenti Un altro dramma causato dalla droga, che ha rischiato di concludersi in modo tragico: un giovane tossicodipendente di 24 anni ha tentato ieri di impiccarsi perché la madre non era in grado di dargli i soldi per la solita dose quotidiana d'eroina. La polizia l'ha trovato già appeso ad un muro alto tre metri e con il cappio stretto attorno al collo. Pochi secondi di ritardo e sarebbe morto: è stato salvato per miracolo. L'episodio l'altra sera alle 20,10. Da un alloggio popolare di corso Vercelli giunge al centralino del «113» una drammatica telefonata: «Mio figlio è appena uscito di casa con una corda in mano - dice una donna in lacrime -. Vuole impiccarsi, ha già fatto il cappio». Sul posto giunge in pochi minuti l'equipaggio della volante «Pegaso 1». La madre è disperata, spiega agli agenti il dramma del ragazzo. Il giovane, da anni tossicodipendente e senza lavoro, abita negli edifici popolari in fondo a corso Vercelli e si è diretto verso le stradine delle Basse di Stura. I poliziotti risalgono in auto e partono alla sua ricerca. Hanno fortuna, lo rintracciano quasi subito, ma il ragazzo ha già trovato un luogo abbastanza alto per appendersi: è salito su un muro, ha assicurato la corda di nailon che aveva portato con sé, con il nodo scorsoio già pronto, e senza esitare si è lasciato cadere dopo essersi passato la corda attorno al capo. Gli agenti si rendono conto che il tossicodipendente ha già perso conoscenza, ma non è ancora morto. Per salvarlo due di loro salgono sul muro, il terzo lo sostiene in qualche modo dal basso. Riescono a staccarlo e a tirarlo giù, poi la rapida corso sino al pronto soccorso del Giovanni Bosco. II giovane viene salvato. Ha agito, dice la diagnosi dei medici, in stato di «grave depressione per carenza di eroina». Nei prossimi giorni dovrebbe entrare in una comunità terapeutica per l'ennesima cura disintossicante. [m. vag.]

Persone citate: Giovanni Bosco