LA LEZIONE DEGLI USA IN STAFFETTA di Pietro Mennea

LA LEZIONE DEGLI USA IN STAFFETTA L'OPINIONE LA LEZIONE DEGLI USA IN STAFFETTA FINALMEN- m TE gli Stati Uniti hanno preso coscienza della loro forza. Era ora! Avete visto ieri mattina le batterie e nel pomeriggio le semifinali della staffetta veloce? Se ci avete fatto caso, in mattinata gli Usa hanno schierato in terza frazione il «vecchio» Calvin Smith. Questo ha permesso a Mitchell di riposare, per poi scendere in pista in serata. Ed ecco spiegato il record del mondo eguagliato: un 37"40 che, visto come sono andate le cose, potrebbe essere battuto, anzi polverizzato oggi pomeriggio in un gran finale dei Mondiali che si preannuncia tutto a stelle e strisce. Ecco spiegato quindi il motivo della mia prima affermazione: per anni gli Usa hanno quasi snobbato questa corsa, non programmando nulla ma affidandosi quasi sempre all'estro dei singoli. E forti del fatto dì avere sempre i migliori velocisti hanno ottenuto grandi risultati: ora che altri Paesi si affacciano nel mondo della velocità gli Usa programmano, studiano a tavolino le possibilità di ognuno e poi mandano in pista i quattro uomini migliori per il tipo di gara: di questo passo, sono sicuro che quanto prima si potranno ottenere tempi mostruosi. E l'Italia? E' stata squalificata per una eccessiva durezza dei giudici (non ne facciamo però un caso: con lo stesso metro di giudizio sono stati messi fuori anche i francesi e se errore c'è stato è giusto sia stato punito), ma il tempo ottenuto, 38"90, la dice lunga sulle possibilità di miglioramento della staffetta azzurra composta per tre quarti da giovani e da un «anziano», Madonia, in grado di armonizzare il gruppo. Impossibile, comunque, fare paragoni tra questi ragazzi e la mia squadra, quella del record (38"37) e della medaglia d'argento ai mondiali di Helsinki. Come allora io ero la chioccia di tre ragazzi molto giovani (Tilli, Simionato e Pavoni), ma noi eravamo arrivati al record per gradi. Dopo una lunga e attenta preparazione riuscimmo a piazzarci dietro gli Stati Uniti e davanti all'Urss grazie, modestamente, alla mia ultima frazione. Gli azzurri di oggi si sono presentati all'appuntamento senza alcuna preparazione specifica: per questo motivo vanno lodati ma si spera che, in futuro, possano allenarsi con maggior frequenza in una specialità che può portarci a grandi risultati. E per finire permettetemi un bravo di cuore a Lambruschini (il suo è un bronzo pesante), alla Capriotti (ottima nel triplo) e soprattutto alla Bevilacqua, figlia d'arte e pugliese come me, che nell'alto ha dimostrato tutto il suo valore. Buon sangue non mente! Pietro Mennea m

Persone citate: Bevilacqua, Calvin Smith, Lambruschini, Madonia, Pavoni, Simionato, Tilli

Luoghi citati: Helsinki, Italia, Stati Uniti, Urss, Usa