Una giornata tutta rosa di G. Bar.

Una giornata tutta rosa Una giornata tutta rosa Le prodezze di Capriotti e Bevilacqua STOCCARDA DAL NOSTRO INVIATO Spesso criticata per i suoi risultati scadenti, l'atletica femminile azzurra ieri ha vissuto una giornata di gloria nella quale si può anche recriminare per aver a lungo accarezzato la possibilità di una medaglia, poi sfuggita per pochi centimetri. Il bilancio, espresso in cifre può anche non esaltare l'osservatore poco attento, ma dietro ai sesti posti delle due Antonelle, la Capriotti (triplo) e la Bevilacqua (alto), e il dodicesimo di Maria Guida (diecimila) evidentemente c'è qualcosa che si muove, segni di ripresa dopo i giorni neri seguiti ai fasti legati ai successi di Sara Simeoni e Gabriella Dorio. Antonella Capriotti ha migliorato per due volte il proprio primato italiano: prima che la Biryukova violasse il «muro» dei 15 metri, lei c'è riuscita con quello dei 14: subito 14,07, con 11 centimetri di miglioramen¬ to, eppoi una serie eccellente (14,05; 14,01; 14,02) prima di approdare a un ulteriore primato di 14,18. E per quattro serie di salti Antonella, romana trentunenne, ha occupato anche il secondo posto della classifica provvisoria. Quando è stata scalzata dal suo posto ecco arrivare il nuovo primato. Alla fine un sesto posto che è comunque ben oltre le speranze della vigilia, visto che pareva già molto il suo essersi qualificata tra le prime dodici tripliste al mondo. Per la Bevilacqua il discorso è differente. Foggiana, non ancora ventiduenne, è la nuova Sara Simeoni. Il suo personale è di 1,95 e ieri c'è rimasta sotto di appena un centimetro, perdendo in concentrazione quando le avversarie hanno incominciato a diminuire di numero. Peccato, perché aveva iniziato saltando davvero bene, altissima nei suoi tentativi sopra l'asticella. La sua regolarità è garanzia di prossimi miglioramenti e nel panorama mondiale attuale, avvicinando ulteriormente i due metri, non avrà traguardi preclusi. In quanto alla Guida, ventisettenne napoletana di Vico Equense, dopo una bella batteria, in finale ha avuto il coraggio di tentare l'avventura. Di tenere cioè il passo delle migliori per metà corsa, senza per questo compromettere il resto della sua prova. Se, nella fase finale, avesse trovato qualcuna ad aiutarla, probabilmente avrebbe insidiato il record italiano della Dandolo (32'02"37). I diecimila meritano una parentesi per la nuova doppietta delle fondiste cinesi, autentica rivelazione di questi campionati, ma anche par il terzo posto di Selina Barbosio, una keniana di appena 15 anni, che solo a tarda sera ha ricevuto il premio alla sua ottima gara venendo reinserita nell'ordine d'arrivo dopo essere stata squalificata per una presunta spinta ad un'avversaria. [g. bar.]

Luoghi citati: Stoccarda, Vico Equense