lambruschini molto più del bronzo di Giorgio Barberis

Il toscano conquista il terzo posto nelle siepi alle spalle dei keniani Kiptanui e Sang Il toscano conquista il terzo posto nelle siepi alle spalle dei keniani Kiptanui e Sang lambruschini, molto più del bronzo Usa, eguagliato il record della 4x100 Marcia ritarda, paura di una bomba STOCCARDA DAL NOSTRO INVIATO Alessandro Lambruschini ce l'ha fatta. Il suo sogno di inserirsi tra i keniani dei 3000 siepi e ottenere un bronzo si è realizzato in una giornata, la penultima dei Mondiali, in cui è stato eguagliato il Mondiale della staffetta 4x100 e migliorato, per la prima volta atterrando oltre i 15 metri, quello del triplo femminile. Il bronzo di Lambruschini ha un sapore particolare: per l'atleta, che a lungo lo ha inseguito, è in questo momento un traguardo ma, in assoluto, potrebbe invece trattarsi di un nuovo punto di partenza visto che il ventottenne toscano è l'unico siepista al mondo che in questi ultimi anni sia riuscito a parlare la stessa lingua dei keniani. Il podio è un premio alla sua tenacia, al lavoro del suo allenatore Chittolini e, soprattutto, alla naturale modestia con cui l'atleta ha sempre interpretato il proprio ruolo. Mai una parola fuori posto, mai un atteggiamento in qualche modo aggressivo verso il prossimo. Ieri il terzetto keniano era quanto di più qualificato si potesse presentare, ossia il campione mondiale di Tokyo e primatista del mondo, Kiptanui, il campione olimpico di Barcellona, Birir, e il vice campione mondiale e olimpico, Sang. Una coalizione che certo non si è spaventata quando l'inglese Hanlon ha cercato di andare su¬ bito in fuga. Gli è stato permesso di sfogarsi per un paio di giri, poi Kiptanui è andato a prenderlo facendo una prima selezione. A metà gara ancora Kiptanui e Sang hanno dato una nuova accelerata, alla quale soltanto il marocchino Khattabi ha cercato di rispondere spendendo energie preziose. Lambruschini ha continuato a controllare la gara, con Birir appiccicato, che quasi sembrava facesse gara sull'azzurro. E quando il toscano alla campana - Kiptanui e Sang avanti - ha lanciato la sua volata, è stato per duecento metri uno splendido testa a testa per il bronzo con lo statunitense Croghan. Birir la sua volata l'ha iniziata più tardi, l'azzurro ormai irraggiungibile per lui. Anzi, visto come andava a mille, per un attimo abbiamo anche sperato che Lambruschini potesse conquistare l'argento. «Finalmente ce l'ho fatta - ha detto poi raggiante Alessandro a 28 anni non potevo più rimandare l'appuntamento con una medaglia. La gara è stata molto veloce, fin troppo, nelle fasi iniziali. Poi si è assestata. Quando Kiptanui e Sang sono andati via non sono riuscito ad agganciarmi. Ma sono egualmente felice: questa medaglia per me è importantissima e, per un momento, mentre duellavo con Croghan ho avuto paura che mi sfuggisse un'altra volta. Ho stretto i denti, è splendido cosi». Neppure l'aver mancato il primato italiano per soli 31 cen¬ tesimi lo turba. «Non era quello il mio traguardo, la medaglia è più che sufficiente». E comunque va rilevato che, ottenendo il primato personale, Lambruschini ha confermato di sapersi esaltare nelle gare che più contano. Abbastanza anonima, invece, la prova dell'altro azzurro, Angelo Garosi, il cui risultato cronometrico - e di conseguenza il piazzamento - avrebbero potuto essere migliori. La penultima giornata dei Mondiali è stata lanciata dal record della staffetta statunitense, abbastanza inatteso visto che è stato ottenuto in semifinale. Evidentemente la rabbia per le sconfitte subite nelle gare di sprint ha fatto da propellente, con Burrell che alla fine ha dichiarato: «Sì, abbiamo corso bene, ma sono convinto che in finale si possa far meglio». Una promessa? Vedremo oggi. Grande agonismo, anche in chiave italiana, nella finale del triplo con la russa Ana Biryukova che, al quinto salto, ha infranto il muro dei 15 metri, togliendo il primato alla connazionale Chen (14,97). Un risultato interessante, indubbiamente, in una specialità che, introdotta da poco nei programmi ufficiali, sta ancora cercando la propria dimensione. Gli altri ori di giornata sono andati allo svizzero Guenthoer (peso) e al marciatore spagnolo Garcia, che ha così bissato sui 50 km il successo del connazionale Massana sui 20. Proprio questa gara, disputata al mattino con partenza alle 8, ha fatto registrare qualche attimo di paura quando agli uomini della sicurezza è sembrato di aver scoperto una bomba. Si trattava invece del timer di un fotografo e, dopo qualche attimo di comprensibile agitazione, la prova ha potuto regolarmente prendere il via, con quattro minuti di ritardo sull'orario previsto. Giorgio Barberis

Luoghi citati: Barcellona, Stoccarda, Tokyo