Una task-force per i «piccoli» di R. T.
Una task-force per i «piccoli» Una task-force per i «piccoli» «Settemila miliardi e addio alla minimum tax» ROMA. Detassazione degli utili reinvestiti, restituzione alle imprese di sette degli undicimila miliardi di cui lo stato è debitore nei loro confronti, abolizione della minimum tax, riapertura dei cantieri. L'operazione di salvataggio della miriade di piccole e medie imprese non può attendere oltre. Così, mentre si prepara il piano Giugni, a Palazzo Chigi la task force sull'occupazione ha già definito le linee di intervento per ridare ossigeno alle aziende che stanno chiudendo o rischiano di chiudere i battenti. Le proposte dell'equipe, anticipate dal presidente dell'Osservatorio per le piccole e medie imprese, Tommaso Mancia, sono, dunque, pronte per essere presentate e discusse con il governo in vista del varo della manovra economica per il '94. Proposte, queste, che contengono un ampio spettro di iniziative: dall'adozione di nuovi strumenti di finanziamento alle agevolazioni fiscali, dal conto corrente fiscale all'introduzione dei fondi chiusi. Ma è la detassazione degli utili reinvestiti la colonna portante del piano di salvataggio messo a punto dall'Osservatorio della presidenza del consiglio. «In un momento drammatico, come quello attuale, per l'occupazione - spiega Mancia - un intervento che può avere effetti immediati è quello di dare fiducia a chi ha fiducia nel nostro paese. E defiscalizzare gli utili reinvestiti significa proprio favorire gli investimenti in un momento di crisi allontanando tentazioni assistenzialistiche». La proposta viene caldeggiata e sollecitata anche dagli stessi eco¬ nomisti. P?"lo Leon non ha dubbi: «Sono stato sempre favorevole alla defiscalizzazione degli utili per le piccole imprese, cioè quelle che non hanno la possibilità di andare sul mercato dei capitali. Il reinvestimento degli utili deve essere facilitato perché, tra l'altro, consentirebbe di far emergere moltissime imprese dall'anonimato e dal lavoro nero, con effetti positivi sulle entrate fiscali». Ma, per salvare il pianeta delle piccole e medie imprese, la taskforce intende battere anche altre strade a cominciare dalla restituzione del debito pregresso contratto dallo Stato nei confronti delle imprese, che ammonta a circa undicimila miliardi. «Con un decreto ministeriale, Visco nel giorno in cui è stato nominato ministro delle Finanze - ricorda Mancia - ha autorizzato la resti¬ tuzione di 4000 miliardi. Occorre ora sbloccare gli altri 7000». Pagare, dunque, anche con gradualità, i debiti che lo Stato ha da anni nei confronti delle aziende e attivare strumenti innovativi di finanziamento per rafforzarle. E per dare ossigeno alle piccole imprese, la task-force punta alla loro ricapitalizzazione attraverso l'intervento del mediocredito centrale e all'allungamento dei mutui da breve a medio periodo proprio per allentare la morsa, spesso fatale, del sistema creditizio sulle aziende più piccole. Inoltre, l'osservatorio per le pmi propone l'abolizione della minimum tax. Su questo fronte, «ci deve essere una scelta chiara e precisa del governo - sostiene Mancia - con segnale forte rivolta soprattutto alle imprese artigianali e commerciali». [r. t.]
Persone citate: Mancia, Tommaso Mancia, Visco
Luoghi citati: Roma
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