Aerei civili nel mirino di Aidid

Nell'arsenale del signore della guerra ci sarebbero anche missili terra-aria Nell'arsenale del signore della guerra ci sarebbero anche missili terra-aria Aerei civili nel mirino di Aidid Mogadiscio, i Caschi blu chiudono l'aeroporto MOGADISCIO. Le forze di pace delle Nazioni Unite in Somalia (Unosom) hanno annunciato ieri la chiusura per una settimana dell'aeroporto di Mogadiscio per tutto il traffico civile temendo «un attacco delle forze del generale Mohammed Farah Aidid», il «signore della guerra» ricercato dall'Onu. In un comunicato diffuso dal portavoce dell'Unosom, capitano Tim McDavitt, si sostiene che i miliziani di Aidid posseggono armi, presumibilmente missili terra-aria, capaci di colpire aerei civili che facessero scalo nell'aeroporto della capitale somala. Gli unici velivoli che saranno autorizzati al decollo ed all'atterraggio saranno quelli militari, ha precisato il portavoce, e lo scalo aereo sarà riaperto a tutto il traffico il 28 agosto prossimo, quando la situazione sarà meglio delineata. Fonti somale per altro hanno fatto notare che Aidid, anche se dispone di armi in grado di colpire i velivoli civili, non ha mai fatto alcuna minaccia di questo genere. McDavitt non ha voluto precisare di quali armi disponga Aidid, ma ha affermato che il «signore della guerra» intende usarle «contro i nostri aerei». La chiusura dell'aeroporto, situato nel settore Sud di Mogadiscio, dove sono particolarmente attivi i partigiani di Aidid, prelude ad una massiccia operazione di rastrellamento e forse o ad un'ennesima operazione per tentare di catturare il generale. L'inviato speciale del segretario generale dell'Onu Boutros Boutros Ghali in Somalia, Jonathan Howe, ha infatti avvertito che l'Unosom ha in programma quattro massicce operazioni di disarmo dei ribelli e irregolari somali. A renderlo noto è stato il portavoce d Boutros Ghali, Joe Sills, che dal Palazzo di vetro di New York ha spiegato che le operazioni, che verranno condotte in quattro fasi, si propongono di rafforzare le condizioni di sicurezza su tutto il territorio somalo. La prima fase, secondo Sills, comporterebbe il disarmo di bande armate nella fascia centrale e nordorientale del Paese. In un secondo tempo si passerebbe al disarmo dei miliziani somali con base nella regione nordoccidentale. L'operazione di disarmo si sposterebbe quindi a Chisimaio, e infine a Mogadiscio. Recentemente le forze delle Nazioni Unite avevano chiuso al traffico un aeroporto commerciale situato circa 50 chilometri ad Ovest della capitale, noto con la sigla «K50», perché - è stato detto - Aidid lo usava per contrabbandare denaro ed armi. Ieri, un gruppo di somali armati di fucili automatici ha aperto il fuoco contro una pattuglia di soldati italiani nei pressi del posto di blocco «Pasta», situato nella zona Nord della capitale, dove avvenne l'incidente che costò la vita a tre militari italiani un mese fa. Gli italiani hanno risposto al fuoco mettendo in fuga gli assalitori, alcuni dei quali sarebbero rimasti feriti. Due notti fa un altro raggruppamento italiano era stato fatto segno a colpi d'arma da fuoco automatica a Sud del settore controllato da Italfor. Un blindato è stato colpito ed un secondo automezzo corazzato ha aperto il fuoco, ma nell'incidente non si sono avute vittime. Frattanto il contingente italiano che serve con le forze di pace delle Nazioni Unite in Somalia, e che lascerà la sua zona operativa a Mogadiscio nella prima metà di settembre, ha iniziato ieri il suo avvicendamento che verrà completato in otto giorni. Un primo distaccamento di circa 250 bersaglieri della Brigata «Friuli» sono giunti ieri nel Paese ed hanno preso il posto di una compagnia di paracadutisti della Brigata «Folgore». Tra il 24 ed il 28 agosto la maggior parte dei 2400 uomini del contingente italiano sarà composta da nuovi reparti. Occorreranno almeno un'altra decina di giorni per trasferire la logistica nel nuovo quartier generale di Balad, una trentina di chilometri a Nord di Mogadiscio, nel settore già affidato agli italiani. Per il 28 agosto è atteso anche l'arrivo di una nave con i rifornimenti e gli aiuti umanitari per la popolazione somala provenienti dall'Italia. [Agi-Ansa] Il generale Mohamed Farah Aidid