Sulle rotte del pericolo

Sulle rotte del pericolo Sulle rotte del pericolo Dal Cairo a Tangeri, vacanze di paura E' tristemente lungo l'elenco delle mete giudicate a rischio per le vacanze. E in questa classifica il bacino del Mediterraneo offre molti focolai di pericolo. Se un discorso a parte meriterebbe l'ex Jugoslavia dilaniata dalla guerra civile, le cronache recenti dimostrano che il primato negativo spetta alla Turchia, dove l'offensiva degli indipendentisti curdi ha fatto proprio dei turisti un obiettivo preciso: attentati e sequestri si sono ripetuti con drammatica regolarità nelle ultime settimane e le conseguenze sono state immediate, con rinunce e disdette sempre più massicce. Una sorte che minaccia concretamente altri Paesi come l'Egitto, l'Algeria e la Tunisia, dove le lotte politiche e religiose sono sfociate negli attentati degli integralisti islamici. Ma l'elenco dei pericoli non risparmia neppure Israele (con l'accoltellamento di alcuni turisti) e il Marocco (vittima di una diffusa criminalità). Seppure in misura inferiore, una meta a rischio può essere considerata anche la Corsica, sui cui grava la minaccia di attentati dei separatisti; mentre pure la Spagna ha visto comparire il proprio nome nella mappa dei pericoli. Nel mirino dell'Età non ci sono più solo politici, esercito e Guardia Civil, ma anche gli stranieri che arrivano a portare valuta estera. La conferma è arrivata dagli attentati messi a segno a fine luglio. Due in pochi giorni. Prima una bomba dei separatisti baschi era esplosa sul traghetto «Punta Europa», che ogni estate trasporta migliaia di vacanzieri: un attentato che fortunatamente non aveva provocato vittime, perché l'ordigno era esploso quando il battello, vuoto, era ancorato nel porto di Denia, poco a Nord di Murcia. La seconda deflagrazione ha avuto invece come obiettivo un grande albergo di La Manga del Mar Menor, cen¬ tro balneare ancora vicino Murcia. Anche in questo caso comunque, nessuna vittima fra gli ottocento turisti co stretti all'alba a dover abban donare le loro stanze: i terrori sti avevano infatti preannun ciato l'esplosione con una tele fonata. Anche al di fuori del bacino del Mediterraneo il quadro è poco incoraggiante. La mappa dei pericoli sembra davvero escludere poche zone, come il Canada o il Nord-Ovest degl" Stati Uniti, la penisola scandi nava o l'Australia. Focolai di sommosse o scontri religiosi sono infatti disseminati in Africa, Centro America e Asia. Sri Lanka, Tibet, Uganda, India del Nord, El Salvador, Guatemala e Perù sono soltanto alcuni dei nomi da sottolineare. E poi non vanno dimenticate città e regioni in cui l'incolumità del turista è minacciata da una criminalità organizzata particolarmente aggressiva. [r. cri.] BOMBE DELL'ETÀ CONTRO ALBERGHI

Persone citate: Guardia Civil