Un concerto con Jovanotti di 1. Bor.
Un concerto con Jovanoftì Un concerto con Jovanoftì La festa dei rom per raccogliere soldi Svetlana ha 11 anni. Ha finito le elementari. Ignora che Torino è in Piemonte, ma sa chi è Jovannotti e spera che venga a cantare qui a metà settembre. La regina dei rom di strada dell'Arrivore, Sulejmanovic Remzija, vorrebbe proprio Jovannotti o Gianna Nannini per la grande festa. «Sarà un giorno in cui il nostro campo sarà aperto a tutti - dice -, siamo un popolo ospitale, pacifico, vogliamo collaborare con l'assessore e il Comune per riorganizzare il villaggio. Con la festa raccoglieremo soldi e troveremo amici». Eppure sembrano ricchi. Quanto oro. Sembrano oreficerie ambulanti, monili al braccio, al collo, lo indossano con disinvoltura, e i loro bimbi quasi nudi. E' la vivacità e la quantità di questi piccoli la vera for¬ za di questi villaggi. Molti di loro vanno a scuola: sono 286 gli iscritti alla scuola dell'obbligo con frequenze spesso sporadiche, ostacolate come sono dalle distanze dalle aule, ma anche dall'esigenza di andare a «lavorare» con le tante mamme. Un bimbo, uno stipendio. Storie di sfruttamento e di miseria. Come sempre? Forse no. Walter, uno dei figli della regina, sarà il primo zingaro di Torino a iscriversi a una scuola media superiore. Da grande insegnerà come la professoressa Gabriella Giuliani, segretaria dell'associazione «Opera nomadi», che da anni si occupa di questi ragazzi. Vanno a scuola a piedi, gli istituti Novaro, Cena, Gandhi e Corelli sono vicini. Purtroppo non è così per i campi dell'Aeroporto e di corso Unione Sovietica. Specie il primo è troppo distante dal centro abitato. Devono farsi a piedi tre-quattro chilometri, alla fine desistono. I sinti piemontesi di corso Unione Sovietica li accompagnano in auto, «ma a volte lavoriamo fuori, andiamo a vendere chincaglieria, biancheria, pentole in provincia» dicono i genitori. Bambini che ti sorridono, che ti strattonano per avere attenzione. Sono gli scugnizzi del 1993. Ascoltano le sofferenze raccontate dai loro grandi e che loro hanno visto in diretta: la fuga dalle bombe di Sarajevo, la morte di un bimbo nella roulotte andata a fuoco, l'ultimo incendio della baracca del vicino. Kemo domanda: «Ci butteranno giù la casa?». [1. bor.]
Persone citate: Cena, Corelli, Gabriella Giuliani, Gandhi, Gianna Nannini, Novaro, Sulejmanovic Remzija
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