Zola e Crippa sono già nel motore

Il quadrangolare serve a Scala per mettere a punto la squadra attesa con interesse torneo amichevole Il quadrangolare serve a Scala per mettere a punto la squadra attesa con interesse Zola e Crippa sono già nel malore Ma il Parma è sconfitto ai rigori dal Penami PARMA DAL NOSTRO INVIATO Ha sofferto di mal di gol il Parma «made in Italy» che ieri sera, dopo aver impattato 0-0 con il Penarci, ha perso 4-1 ai rigori. Minotti e Pin si sono fatti parare i tiri dal dischetto e solo Zola è andato a segno. Implacabili Bengoechea, Cedres, Perdomo e Dorta per gli uruguaiani che sono finalisti del «quadrangolare del latte». Ma il gol difficile è malessere estivo, destinato a passare per la rimaneggiata squadra di Scala mancante degli stranieri Asprilla, Gran e Brolin, nonché dell'infortunato Apolloni. In compenso c'erano tutti i nuovi acquisti: Zola, Crippa (i due ex napoletani sono tornati nel mirino di Arrigo Sacchi, in tribuna d'onore), il lungo stopper Maltagliati e Bucci, un portiere con i riflessi e l'agilità di un gatto. Ballotta, che ha fatto staffetta tra i pali nel se¬ condo tempo, ha trovato un rivale agguerrito e gli sarà difficile riconquistare il posto di titolare. Poco più di cinquemila spettatori presenti, e hanno visto del buon calcio. Il Penarci, geometrico e pragmatico, ha fatto capire senza tanti complimenti, con tackles duri sotto lo sguardo tollerante di Cinciripini, di non essere venuto a Parma in gita turistica. E il primo a fare le spese di tanta grinta è stato Pizzi, messo fuori combattimento da una botta alla gamba destra e sostituito con Pin al 45'. La difesa, un reparto che gioca a memoria e che Minotti pilota da par suo, ha concesso poco al Penarci. Maltagliati non è Apolloni, ma sui palloni alti è autoritario. E Benarrivo, oltre a marcare, si propone spesso con fiondate perentorie sulla corsia destra che sono una delle armi del Parma. Attaccando con rarissimi contropiede, o con tiri improvvisi dalla distanza, gli uruguaiani hanno consentito a Bucci di sfoderare un paio di interventi di classe su Dorta e Cedres. In questo Parma autarchico, Crippa e Zola hanno dato l'impressione di essersi inseriti senza problemi negli schemi di Scala. Crippa ha corso come negli anni ruggenti del Napoli maradoniano e Zola, mettendosi al servizio di Melli e Pizzi, ha proposto giocate iuuminanti. E una sua insidiosa punizione ha impegnato Rabajda nella prima difficile parata (21'). Zola ha agito come seconda punta. Il suo vero ruolo è quello di rifinitore e, quando ci sarà Asprilla, il fantasista sardo potrà esprimersi al massimo. Nell'attesa del Parma al completo, è stato l'asse Zoratto-Di Chiara, già in forma, a produrre la miglior occasione per Melli, anticipato però di un soffio davanti al portiere. Al bomber siciliano mancano ancora lo scatto bruciante e quel pizzico di lucidità sotto rete che solo la condizione gli potrà dare. E lo stesso vale per Zola: una sua volée di destro, di poco a lato, ha mandava in visibilio il nugolo di radiocronisti-urlatori sudamericani. Più determinati i parmigiani in avvio di ripresa. Una folgore di Minotti è stata alzata in corner da Rabajda successivamente graziato da un'incornata di poco alta di Matrecano. Applaudite due punizioni di Zola a fil di pa lo, e una di Minotti sotto la traversa, sventate da Rabadja. A 5' minuti dalla fine Melli ha sciupato una clamorosa palla-gol. Inevitabili i rigori. Brano Bernardi Parma: Bucci (46' Ballotta); Be narrivo, Di Chiara; Minotti, Maltagliati, Matrecano; Melli, Zoratto, Crippa, Zola, Pizzi (45 G. Pin).

Luoghi citati: Parma