Conflitto fatale contro una «Metà Oscura» di Lietta Tornabuoni

Da un romanzo dell'autore americano Stephen King il film fanta-horror diretto da George A. Romero PRIME CINEMA Da un romanzo dell'autore americano Stephen King il film fanta-horror diretto da George A. Romero Conflitto fatale contro una «Metà Oscura» Se lo scrittore possiede nel cervello i resti d'un gemello mai nato Romero de «La notte dei I un po' deludente vedere il venerato George A. Romero de «La notte dei morti viventi» dirigere la versione cinematografica, molto ben fatta ma assai poco personale, d'un romanzo di fantahorror pubblicato in Italia da Sperling & Kupfer, scritto dal maggiore autore americano del genere, Stephen King. L'esecuzione impeccabile è passiva: i temi del racconto sono quelli che da tempo appassionano e inquietano lo scrittore, la presenza contemporanea del Bene e del Male nella natura d'ogni essere umano, lo sdoppiamento di personalità, il proprio rapporto con la scrittura e con l'industria editoriale e con i gusti dei lettori. Del regista c'è poco, invece si avvertono le condizioni difficili in cui è stato realizzato il film, piombato nel fallimento della società produttrice Orion, rimasto bloccato e incompleto, portato a termine con mezzi limitati. Grande storia, però. A Pittsburgh nel 1968, mentre Elvis Presley canta struggente «Are You Lonesome Tonight», un ragazzino che scrive storie soffre per un terribile frastuono, come di infiniti passeri strepitanti, che gli invade la testa. Lo visitano, lo operano: e nel cervello gli scoprono i resti d'un gemello mai nato, che hanno preso a crescere come un mostruoso tumore fraterno. Ventitré anni dopo, il ragazzino è uno scrittore, sposato, padre di due gemelli, dalla doppia personalità professionale: la Metà Chiara di Timothy Hutton scrive con fatica romanzi sofisticati letti da pochi, la sua Metà Oscura scrive sotto pseudonimo divertendosi romanzi popolari violenti e sanguinari che subito diventano best-sellers. Un teppista ricatta lo scrittore minacciando di rivelare la sua doppiezza; pur di non subire il ricatto, lo scrittore decide di dire pubblicamente la verità, di sopprimere il crudele bestsellerista, e ne celebra il funerale; da quel momento, la Metà Oscura di sé che non vuole morire acquista concretezza di persona, uccide e aggredisce, lo perseguita, lo danneggia, lo ossessiona, lo minaccia di morte, lo costringe a una lotta fatale. Il'conflitto viene risolto dagli immensi stormi di passeri, dalla grande nuvola di uccelli feroci presenti nel film sin dall'inizio, visti come traghettatori di anime sul confine tra la vita e la morte. La componente per anni, tra il 1977 e il 1984 autobiografica è trasparente: anche Stephen King assunse per anni, tra il 1977 e il 1984 (ma per ragioni contrattuali, non per schizofrenia) la seconda personalità letteraria di un Richard Bachman autore di cinque romanzi diversi dal genere abituale e, una volta scoperto, soppresse pubblicamente questo secondo scrittore, dichiarandolo morto di «cancro allo pseudonimo»; anche Stephen King è lacerato dalla contraddizione tra desiderio di letteratura «alta» e costrizione alla letteratura «bassa», da quel disgusto per la condizione di romanziere di successo che nutre «Misery» e altri suoi libri. Lietta Tornabuoni | |%, .»Ja M I LA META' OSCURA (The Dark Half) di George A. Romero con Timothy Hutton, Amy Madigan Fantahorror; Usa, 1991 Nazionale di Torino; Excelslor di Milano; Metropolitan e Maestoso 1 di Roma.

Luoghi citati: Italia, Metropolitan, Milano, Pittsburgh, Roma, Torino, Usa