La cineteca del mondo di Gabriella Bosco
F Grande progetto a Parigi La cineteca del mondo F PARIGI INO a oggi Tutta là memoria del mondo era un film, il delizioso cortometraggio di Alain Resnais sulla Bibliothèque Nationaie. D'ora in poi, se il progetto è destinato ad andare in porto, sarà anche un luogo fisico in cui i cinefili potranno trovare tutta la documentazione dei loro sogni, visionare nelle migliòri condizioni film vecchi e nuovi, leggere le sceneggiature più introvabili, in breve soddisfare qualsiasi desiderio cinematografico per astruso che sia. Il nome tecnico sarà Bifi, Bibliothèque de l'Image-Filmothèque. Avrà sede nei locali del futuro Palais de l'Image, il quale dovrebbe ' aprire le porte nel 1995 una volta terminati i lavori di ristrutturazione del Palais de Tokyo, in avenue du Président Wilson. Sarà insomma a due passi dall'altro paradiso filmico, la Cinémathèque Francaise. E non è un caso: da lì proverrà infatti il lotto iniziale di documenti seguito a ruota da una sfilza di istituzioni sorelle internazionali che resteranno proprietarie dei materiali prestati ma li metteranno così in consultazione oltre che nel più sicuro dei depositi. La Bifi infatti avrà due vocazioni: da un lato l'apertura al grande pubblico che verrà peraltro suddiviso in due categorie - al primo piano i cinefili comuni, al secondo professionisti, ricercatori, insegnanti e studenti universitari - dall'altro la classificazione e la conservazione. E' previsto ad esempio un settore destinato al restauro: pellicole che rischiano oggi di morire verranno salvate, come i preziosissimi archivi di Jean Renoir, Sternberg o Stroheim. I documenti particolarmente delicati verranno poi trasferiti su supporti più maneggevoli e meno fragili per la consultazione corrente, senza che però - è quanto dichiara Marc Vernet, specialista di storia del cinema e delegato generale dell'associazione che lavora al progetto Bifi - il contatto diretto con il materiale d'origine scompaia completamente. Come per il libro: è tutta un'altra cosa per il bibliofilo tenere tra le mani un'edizione antica e rara o un manoscritto piuttosto che consultarlo su microfilm. Ed è anche molto su questo versante «affettivo» che Vernet e i suoi collaboratori puntano. Un po' di cifre. «Tutta la memoria del mondo» raccoglierà: 45 mila libri, 3000 collezioni di riviste, 80 mila dossier tematici, 65 mila sceneggiature, 2 milioni di fotografie, 100 mila manifesti, 225 mila documenti d'archivio (tra cui anche testi di lavoro e carnet personali di registi, tecnici, attori). Un patrimonio per ora disperso, inaccessibile, spesso tenuto gelosamente nascosto da enti rivali. Da domani, grazie alle garanzie offerte dalla serietà del progetto, tutto è riunito in pace e armonia. Con l'aggiunta di 10 mila film provenienti dal deposito legale. Quanto all'indispensabile informatizzazione, oltre all'inventario del materiale in loco il sistema che è ora in fase di studio darà accesso alla banca dati di fondi importanti come l'Institut Lumière di Lione, il British Film Institute o il Filmmuseum di Amsterdam. E' destinato a questa prima fase preparatoria il finanziamento accordato dallo Stato per il 1993, che ammonta a 6 milioni di franchi (circa 1 miliardo e 700 milioni di lire). Ma le ambizioni per la Bifi sono molte, prospettive inedite sinora in Francia soprattutto dal punto di vista della ricerca storica sul cinema, ad esempio la possibilità di utilizzazione scientifica dell'iconografia o dello studio genealogico del film in modo da poter individuare variazioni e «pentimenti». Nell'insieme, un progetto destinato a costare molto. Il ministro della Cultura per ora si è detto favorevole a finanziarlo. Gabriella Bosco
Persone citate: Alain Resnais, Jean Renoir, Marc Vernet, Président Wilson, Sternberg, Vernet
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