«Andiamo a morire» insieme nel Po

Torino, dopo i 2 attori altro doppio suicidio. Hanno lasciato i soldi per i funerali Torino, dopo i 2 attori altro doppio suicidio. Hanno lasciato i soldi per i funerali «Andiamo a morire», insieme nel Po Un medico e la sua compagna, malati di cancro TORINO. Li hanno trovati ieri mattina nel Po. Prima lei, un'ora dopo lui. Vigili urbani e polizia li stavano cercando da giovedì sera perché la lettera indirizzata alla donna di servizio abbandonata sul tavolo della cucina - non lasciava dubbi: «Andiamo a morire, è arrivata l'ora di dire basta». Entrambi erano malati di cancro, entrambi erano già stati operati. Erano all'ultimo stadio, avevano perso tutte le speranze. Hanno voluto morire insieme per non sopravvivere, anche solo una settimana in più, l'uno all'altro. Proprio giovedì radio e telegiornali avevano dato la notizia del duplice suicidio in Toscana dall'attore Tino Schirinzi e dalla sua compagna Daisy Lumini, buttatisi da un viadotto. E forse è stata quella la molla che ha dato alla coppia il coraggio di portare a termine una scelta meditata già da tempo. La morte insieme, mano nella mano, dopo una vita insieme. Probabilmente si sono lasciati cadere in acqua dalla passeggiata del Valentino che costeggia la riva prima del Borgo Medioevale. I vigili del fuoco hanno ripescato la donna, l'orologio fermo 20 minuti dopo mezzanotte, in mezzo al fiume. L'uomo, invece, era ancora vicino alla sponda (in quest'epoca il corso d'acqua è quasi senza corrente e poco profondo), pro- prio davanti al ristorante San Giorgio. Tra i due cadaveri, neppure cento metri. I nomi: Mario Boeris, 70 anni, medico dentista, e Maria Virginia Garrone, 63 anni, per l'anagrafe conviventi in via Berthollet 13. Non avevano problemi economici, al contrario. Lui aveva due studi dentistici ed ha esercitato la professione sino a quattro anni fa. Poi ha venduto tutto. Vivevano insieme da almeno 15 anni, quando si sono trasferiti nel bell'alloggio al terzo piano di via Berthollet. Non si erano mai sposati perché lui era separato, con un figlio. I vigili del fuoco, dopo aver ripescato i loro corpi, li hanno adagiati sui Murazzi, perché la polizia scientifica ed il medico legale compissero gli accertamenti di legge. La morte li ha separati per poco, sono tornati quasi subito insieme, uno al fianco dell'altro. Erano una coppia affiatatisSima, le testimonianze sono concordi: coppia ideale. La lettera lasciata sul tavolo della cucina era indirizzata alla donna di servizio, Elena Carta. Poche righe di disposizioni che rivelano un distacco totale, la decisione era maturata da tempo: «Lasciamo due milioni in contanti per essere cremati. Altri cinque milioni sono per lei. An¬ che i due orologi sono suoi. E per il resto... faccia sempre lei». La vicina di casa, Margherita Lingua, è stata testimone della lunga malattia della coppia: «Abitiamo sullo stesso pianerottolo, posso dire che eravamo in grande confidenza. Una coppia fantastica, finché non è arrivato il male. Lui si è incupito, soffriva anche per la sua compagna. Mi diceva: "Sono grave, ma lei lo è più di me". Poi sono stati ricoverati in ospedale. Il dottor Boeris è stato operato due volte, gli hanno tolto inutilmente pezzi d'intestino. Quando sono tornati a casa ricordo che il dottore mi ha detto: "Non voglio stare solo, lei è credente ma io no, e sono anche medico. Quando sarà il momento so come fare...". Mercoledì li ho ancora visti, è stata l'ultima volta». Con ogni probabilità Maria Garrone e Mario Boeris hanno atteso la sera per avvicinarsi al fiume e lanciarsi in acqua mano nella mano. E' anche possibile che abbiano prima ingerito, almeno la donna, qualche farmaco per assopire membra e volontà impedendo un'ultima reazione. I volti, a guardarli adagiati uno di fianco all'altra, sui lastroni di pietra dei Murazzi, erano distesi, sereni. Marco Vaglietti Ultimo messaggio indirizzato g alla cameriera «Non potremmo vivere l'ima senza l'altro» g I vigili del fuoco hanno adagiato le due salme ai Murazzi del Po Marco Boeris medico dentista aveva 70 anni La sua compagna Maria Virginia Garrone, 63 Entrambi erano malati terminali di tumore

Luoghi citati: Torino, Toscana