I killer degli ayatollah di Domenico Quirico
I killer degli ayatollah I killer degli ayatollah Ifondamentalisti di Beirut sono il braccio armato dell'Iran Secondo gli esperti antiterrorismo americani, l'unico continente in cui Hezbollah non può schierare killer pronti ad agire a un segnale che arriva da Beirut o da Teheran è l'Antartide. Nel libro d'oro di questi irriducibili guerrieri di Allah ci sono decine di attentati contro ambasciate e diplomatici, dirottamenti aerei, sequestri di occidentali, raid guerriglieri. Una guerra spietata la cui mente è in una moschea del quartiere di Bir al-Abid a Beirut. E' qui che si riunisce il Consiglio supremo, diretto da Hassam Nasrallah. Ma a fianco di questo parlamento del terrore islamico si muove una struttura parallela formata da decine di sceicchi e mullah che coordinano le varie operazioni dei killer coranici e danno l'imprimatur teologico alle loro imprese. La frammentazione di Hezbollah è anche una tattica per seminare i servizi segreti che da più di un decennio cercano di neutralizzarla. Perfino agli 007 d'Israele non è mai riuscito di infiltrare una talpa tra gli irriducibili libanesi. Che non firmano quasi mai le azioni con la loro sigla, ma si nascondono dietro nomi sempre diversi. Dietro la nebulosa fondamentalista c'è una mente: Teheran. Furono proprio alcuni emissari dell'iman Khomeini che nel giugno del 1980 riunirono in una caserma abbandonata di Baalbek un gruppo di sciiti libanesi e fondarono il partito di Dio. Il primo nucleo di guerrieri era formato da seguaci dell'iman Mussa Sadr, il capo spirituale libanese «sparito» nel '78, un giallo politico mai risolto. Hezbollah sembrava destinata a restare solo una sigla in questa autentica moderna Tortuga del terrorismo; ma l'invasione israeliana nell'82 cambiò le regole del gioco. L'Iran inviò un migliaio di volontari, pasdaràn maestri nelle tecniche terroristiche. E qualche milione di dollari per riempire la cassa. Da allora il partito di Dio ha continuato a lavorare a pieno regime per gli ayatollah. Fedele al suo motto tratto da un versetto del Corano: «Coloro che formano il partito di Dio saranno i vincitori». Domenico Quirico
Persone citate: Hassam Nasrallah, Khomeini, Sadr
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