Lombruschini bella forma

Lombruschinì bello formo Lombruschinì bello formo Azzurri del mezzofondo tutti ok E oggi tocca a Parietta e Antibo STOCCARDA Bevilacqua, lacDAL NOSTRO INVIATO L'Italia del mezzofondo è in buona salute. Lo ha dimostrato con Giuseppe D'Urso, conquistando un'insperata medaglia d'argento negli 800, lo ha ribadito ieri con Alessandro Lambruschini, Angelo Carosi e Gennaro Di Napoli che hanno superato con autorità i rispettivi turni eliminatori. Lambruschini ha badato a spendere meno energie possibili, disputando la sua batteria dei 3000 siepi in funzione della qualificazione alla finale. «Sono andato avanti tranquillo anche perché correre a mezzogiorno non è l'ideale. Sono un pigro, uno a cui piace dormire al mattino. E invece ho dovuto alzarmi alle 8. Ad essere sincero non ero neppure molto concentrato». In finale ci saranno tre keniani (Sang, Birir e Kiptanui) mentre due rappresentanti li avranno Marocco (Sahere, Khattasi), Germania (Brand, Strege), Stati Uniti (Croghan e Davis, che è stato promosso a tavolino dalla giuria visto eh" era stato coinvolto e danneggiato dalla caduta di un avversario) e Italia (Lambruschini e Carosi). «I keniani - analizza il toscano - sono naturalmente gli avversari da battere. Tutti e tre possono aspirare alla vittoria e non credo adotteranno tatti- me di felicità che che portino a sacrificare uno di loro. Piuttosto cercheranno di stroncare gli altri alternandosi a fare il ritmo. Io spero comunque sia la volta buona, ossia di poter salire sul podio. Gli avversari sono tutti forti ma io mi sento ben preparato, convinto delle mie possibilità». Anche Carosi, soddisfatto della batteria, è ottimista: «Le gambe giravano bene e adesso il mio traguardo è cercare di migliorare il settimo posto di Tokyo. Gioco di squadra con ■ Lambruschini? Non credo si possa fare molto in gare come queste: l'importante è che tra di noi non ci sono rivalità». Oggi i siepisti riposano mentre tornerà in pista Gennaro Di Napoli per le semifinali dei 1500 (ieri il milanese con 3'39"41 ha ottenuto il suo miglior tempo stagionale) e faranno il loro esordio Salvatore Antibo e Francesco Panetta nelle eliminatorie dei diecimila. «Per ora è andato tutto bene - dice Gennaro -. Cacho, il campione olimpico di Barcellona, non voleva andare in testa a far l'andatura e allora ci ho pensato io. Io comunque vivo alla giornata perché sono indietro di due mesi nella preparazione. Non si può e non si deve quindi sognare più di tanto. Visti i problemi di questa stagione, arrivare alla finale potrebbe già essere un buon risultato. Poi vedremo» In quanto ai diecimila, la rinuncia di Skah ha tolto dalla scena un avversario pericolo so anche se, visto l'andamento dei cinquemila, sarebbe stato anche il riferimento della tattica dei keniani, decisi a ven dicarsi ulteriormente del ma rocchino per quanto accaduto lo scorso anno all'Olimpiade Degli azzurri Panetta correrà la prima batteria in cui com paiono anche i keniani Cheli mo e Moses Tanui (campione uscente), i portoghesi Domingo Castro e Regalo e l'etiope Gebresilasie, recente medaglia d'argento dei 5000, mentre Antibo sarà nella seconda in compagnia del keniano Sigei l'ecuadoriano Vera e l'etiope Bayesa (terzo sui 5000). Essendo i primi otto di ciascuna batteria, più i quattro migliori tempi, ad accedere alla finale per i due italiani non dovreb bero esserci problemi. «L'importante è aver le gambe che girano bene, come nelle ultime gare disputate» si limita a dire Panetta, mentre Antibo aggiunge: «Non ci do vrebbero essere difficoltà ad andare in finale e per me già questo, in una stagione con tanti problemi, significa pa recchio. Poi vedremo. Mi spia ce che non ci sia Skah, ma chissà che non ci riesca io a far divertire il pubblico come si deve». [g. bar.] Bevilacqua, lacrime di felicità

Luoghi citati: Barcellona, Croghan, Germania, Italia, Marocco, Stati Uniti, Stoccarda, Tokyo