«Salta» la raffineria terrore a Priolo
«Salta» la raffineria, terrore a Priolo «Salta» la raffineria, terrore a Priolo Fiamme alte più di cinquanta metri, nessun ferito SIRACUSA. Fiamme e terrore nel polo petrolchimico. Non è la prima volta, purtroppo rischia di non essere neanche l'ultima. Ieri mattina è saltato in aria il coperchio del «Topping 100», un contenitore dove il greggio da raffinare raggiunge temperature elevatissime. Non ci sono morti né feriti. Tuttavia le fiamme, alte cinquanta metri, hanno subito avvolto una delle zone più delicate dell'impianto ««Isab»» di Priolo, una delle raffinerie che si trovano alle porte di Siracusa; 760 adetti, dodicimila tonnellate di greggio raffinate ogni anno, dopo diciassette anni in esercizio viene ancora definito l'impianto più moderno d'Europa. L'allarme ha seminato ancora una volta il panico tra le popolazioni che vivono a ridosso della zona industriale. L'incendio è stato domato nelle prime ore del pomeriggio da squadre di vigili del fuoco di mezza Sicilia. L'impianto è stato fermato e non si sa ancora quando potrà riprendere a raffinare. Prima bisognerà concludere le inchieste aperte dalla magistratura siracusana e dalla stessa raffineria. Resta però l'allarme per una situazione che di giorno in giorno si fa sempre più grave. L'ultimo episodio, sempre all'Isab, appena due mesi fa: un'altra esplosione, due feriti tra gli operai che scappavano atterriti e una scia di polemiche, da ieri diventate ancora più feroci. I responsabili dell'impianto hanno fatto sapere che «l'incendio non ha causato alcun infortunio, né provocato sensibili danni alle apparecchiature». C'è però da capire come mai un impianto riattivato solo dallo scorso aprile, possa aver provocato un simile incidente. La raffineria, infatti, era rimasta ferma per diverso tempo per la manutenzione straordinaria e i controlli di legge. A Priolo, anche ieri si sono verificate le ormai consuete scene di terrore tra la popolazione che non ha neppure sufficienti vie d'uscita per allontanarsi dalla zona, in casi come questi. Già nell'85, una terribile esplosione aveva fatto saltare un altro impianto: la gente, imbottigliata nelle piccole strade di Priolo, urlava e scappava in preda al panico. Quell'episodio servì a far costruire un paio di raccordi stradali, tuttora insufficienti. Due mesi fa, la tragedia alla raffineria di Milazzo, con sette morti, quasi tutti originari di Priolo. Ieri sera alla prefettura di Siracusa c'è stato un vertice presieduto dall'inviato del ministro Valdo Spini, il direttore generale Corrado Clini e al quale hanno preso parte assessori regionali, i sindaci dei comuni della zona e i rappresentanti delle varie industrie di raffinazione che operano tra Priolo, e Siracusa. Si chiede maggiore attenzione, un migliore coordinamento, la collaborazione della popolazione. Incrociando le dita fino alla prossima tragedia. [f. al.] Paura al Petrolchimico di Priolo: è saltato il contenitore del greggio da raffinare
Persone citate: Corrado Clini, Priolo, Priolo Fiamme, Topping, Valdo Spini
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