Clinton spara ancora sull'Iraq

Clinton spara ancora sull'Iraq Clinton spara ancora sull'Iraq Missili contro ijet Usa, che rispondono al fuoco WASHINGTON. I cacciabombardieri Usa sono tornati ieri in azione nei cieli iracheni, sganciando bombe a grappolo e razzi a guida laser contro una postazione missilistica vicino Mossul, nella zona-di-non-volo nel Nord del Paese. Un portavoce del Pentagono ha precisato che gli attacchi sono stati effettuati per rappresaglia contro il lancio di un missile terra-aria avvistato durante una normale operazione di ricognizione. «Verso le 1,23 ora locale due F-14 e due F-16 hanno osservato un lancio da una base di missili terra-aria Sa-3, che si trova una quindicina di chilometri a Ovest di Mossul, e hanno sganciato bombe a frammentazione sulla postazione», ha detto il portavoce. In una seconda ondata, «due F-15 hanno lanciato quattro bombe guidate dal laser sulla stessa posizione», ha aggiunto la fonte. L'attacco sembra aver colpito nel segno: «La postazione anti-aerea ci risulta essere stata distrutta». A Baghdad un portavoce iracheno ha smentito che da terra, prima dell'attacco, siano partiti missili contro gli aerei americani, e ha detto che un soldato e un civile sono rimasti feriti in seguito all'«aggressione» Usa. Ha però aggiunto che dopo il fatto le batterie anti aeree irachene hano aperto il fuoco e «messo in fuga» i quattro aerei americani. E' la prima volta dal gennaio scorso, quando a Washington era ancora in carica il presidente George Bush, che gli iracheni affermano di aver sparato. L'incidente di ieri si differenzia dai precedenti interventi americani nei cieli dell'Iraq in quanto è la prima volta che l'aviazione Usa accusa Baghdad di aver lanciato un missile, e non solo di aver illuminato con il proprio radar gli aerei alleati. L'attacco è stato lanciato a quasi tre anni esatti dall'inva¬ sione irachena del Kuwait ed è l'ultimo di una lunga serie. Il più recente risale al 29 luglio scorso, quando due cacciabombardieri della Marina Usa avevano sganciato missili contro batterie nel Sud dopo essere stati «inseguiti» dai radar iracheni. In quell'occasione gli attacchi erano stati lanciati da due jet Ea-6B partiti dalla portaerei Abraham Lincoln nel Golfo Persico. Questa volta, i sei aerei coinvolti nell'azione sono partiti da una base in Turchia. La zona a Nord del 36° parallelo è stata interdetta al traffico aereo iracheno due anni fa per impedire alle forze armate irachene di lanciare attacchi contro i curdi. Successivamente, il divieto è stato esteso allo spazio aereo del Sud a protezione dei musulmani sciiti rifugiatisi nella zona dopo la guerra del Golfo. Secondo gli iracheni, gli americani hanno sganciato le bombe a grappolo su un gruppo di militari e civili impegnati nello spegnimento di un incendio provocato dal precedente attacco. [Ansa)

Persone citate: Abraham Lincoln, Clinton, George Bush