Assassinala e gettata nel mare

Giallo in Versilia, l'allarme dato di primo mattino da un passante che camminava sulla spiaggia Giallo in Versilia, l'allarme dato di primo mattino da un passante che camminava sulla spiaggia Assassinala e gettata nel mare Ritrovata sulla riva, è ancora senza nome VIAREGGIO DAL NOSTRO INVIATO Tirava il maestrale, dice il bagnino. «Il mare non faceva ima cresta». E lei era là, ricorda Aldo Guerrini, puntando il dito, a due metri dalla riva, «con la testa rivolta verso Sud, le braccia un po' larghe». Era tutta nuda, distesa a bocconi sull'orlo dell'acqua, Maurizio Guerrini si siede e si liscia i baffi: «Erano le sette quand'ho chiamato la polizia. Le sette del mattino». L'ultimo giallo dell'estate comincia così, mentre Antonio Losti porta il cane lupo Buch a passeggio nella pineta di Torre del Lago e vede passare le volanti della polizia e Aldo Guerrini si avvicina agli agenti che corrono sulla sabbia e fa per raccontare con il fiatone quello che ha visto pochi minuti prima, «quella donna nuda, nel mare, sarà annegata, ho pensato. Ma perché ha fatto il bagno tutta nuda, non è strano?». Non è annegata, gli dicono: «Sarebbe gonfia e non lo è». L'ultimo giallo dell'estate comincia così, come un altro giallo che sconvolse l'Italia quarantanni fa, il caso Montesi, comincia senza un nome, senza niente se non quel corpo nudo di una giovane donna che galleggia a due metri dalla riva, quando i carabinieri svegliano a Pietrasanta il sostituto procuratore di turno, Domenico Manzione, e mentre il bagnino scende sulla spiaggia lungo il viottolo di legno, stropicciandosi gli occhi: «E adesso che succede? Qui se non la portano via, fra un'ora è pieno di bambini». Comincia qui, a due chilometri dalla spiaggia di Vecchiano, dove fu ritrovato il cadavere di Ermanno Lavorini, accanto alla rotonda di Torre del Lago, a due passi dal Frau Marlene, il locale gay della Riviera, davanti al lungomare occupato ininterrottamente dai turisti nelle notti d'estate. Adesso, Antonio Losti con il cane Buch segue gli agenti e gli uomini della Croce Verde che sono arrivati ai bagni Marcella con gli ombrelloni a spicchi bianchi e verdi ancora chiusi, le sdraio rosse, un pattino e due pedalò sul bagnasciuga, e guarda il mare, uno yacht arabo fermo all'orizzonte. Il quadro del giallo è tutto qui. Una giovane donna con una ferita sotto l'occhio destro e due piccoli segni sul collo. Alta, carina, fianchi stretti, capelli tinti di biondo. «Forse, l'hanno uccisa su una barca e gettata in acqua». Non c'è nient'altro. E poche ore dopo, la prima nota di agenzia che arriva sui tavoli dei giornali è ancora scarna, lunga appena 12 righe: «Una ragazza dall'apparente età di 20/25 anni, altezza media, capelli chiari corti è stata trovata morta alle 7 di stamani sulla spiaggia di Torre del Lago. "Dal¬ le prime informazioni in nostro possesso, ha detto il magistrato, tenderei ad escludere una morte per cause naturali"». Si parte da queste poche note, mentre la spiaggia s'è riempita di bagnanti, di carabinieri, di fotografi e giornalisti che cercano l'ombra al bar tabacchi, e mentre Aldo Guerrini continua a raccontare a tutti la sua storia: «Io all'inizio non avevo neanche capito se era un uomo o una donna. Ho detto solo a mia moglie di non venire avanti perché se no lei si spaventa, e le ho detto di chiamare nostro figlio, Maurizio». Alle undici tira ancora il maestrale. «Vuol dire tempo bello», dice il bagnino con la barba grigia. Adesso, la folla di cronisti si sposta al commissariato. La conferenza stampa questa volta l'ha indetta il magistrato di sua iniziativa, perché i giornalisti possono essere l'unico aiuto possibile. «Non abbiamo altro che questa foto», dice, e fa distribuire l'immagine scattata dalla scientifica. Il vólto della ragazza, ricomposto dopo la morte, gli occhi spalancati nel gelo del nulla. «Chiediamo ai vostri giornali di pubblicarla. L'unica speranza che abbiamo è che qualcuno la riconosca e si faccia vivo». Non è molto, certo. Ma alle sei della sera, l'unico piccolo aiuto è arrivato da un bagnante che si è presentato alla stazione dei carabinieri di Torre del Lago: «Io questa signorina credo d'averla conosciuta qualche giorno fa, in spiaggia. Abbiamo parlato del più e del meno. Sembrava una ragazza istruita. Accento settentrionale». Poi, solo voci che si rincorrono. «E' una nobildonna, qualcuno l'ha già riconosciuta». Bisogna aspettare, ripetono gli mquirenti. Per ora, resta solo quel corpo nudo che galleggiava fra i bagni Marcella e i bagni Elena alle sette del mattino. Chi l'ha buttata in acqua, le ha tolto gli anelli e i braccialetti. Sono rimasti i segni dell'abbronzatura. Secondo il medico legale, Giampiero Martinelli, «era morta da poche ore». Le mani sono fini, eleganti, le unghie delle mani molto curate, quelle dei piedi laccate di rosso. Non ha segni di punture sulle braccia o sulle gambe (quindi probabilmente non era una tossicodipendente), non ha neppure i buchi per gli orecchini. Tutti particolari che fanno pensare a una persona di buona famiglia. «Non corrisponde come tipo fisico, e come età, a donne scomparse negli ultimi tempi», aggiungono gli mquirenti. Sul suo volto, c'è un livido sotto l'occhio destro, forse un pugno, ima percossa. E ci sono due piccoli segni sul collo, paralleli fra loro: «troppo piccoli per affermare che sia stata strangolata». Potrebbero essere rimasti, invece, perché qualcuno le ha strappato la catenina prima di buttarla in mare. «In acqua, non c'è stata molto», aggiunge il medico legale. Aveva un filo d'abbronzatura, e prendeva il sole con un costume intero. La prima ipotesi ricostruisce un giallo dai contorni sbiaditi. Forse, una festa su una grossa barca, il delitto, e poi il corpo spogliato di tutto e gettato in mare. «Nemmeno troppo lontano dal punto in cui è stato ritrovato», spiegano gli inquirenti. Perché le correnti non sono molto forti e la donna era morta da poco tempo. Così, gli mquirenti cercano alla capitaneria di porto l'elenco degli yacht che hanno preso il mare nelle ultime 48 ore. L'hanno uccisa in una notte di festa. Anche ai bagni Marcella hanno fatto baldoria fino alle due di notte: «Lei non c'era, nessuno l'ha mai vista qui», ripete il bagnino. Nel giorno che passa, perdono solo forza le prime ipotesi. Si pensava a una donna straniera, una tedesca o una slava (alta e capelli biondi), finita nel giro della prostituzione, seviziata e uccisa. Ma adesso i primi a smentire questa pista sono i carabinieri: «Non dev'essere una prostituta, troppo ben curata, troppo fine». E nel giorno che passa, Aldo Guerrini continua a raccontare la sua storia circondato dagli amici. La spiaggia non sembra più quella di stamattina. Giocano i bambini sulla riva del mare. E anche il maestrale è girato a scù'occo. «Brutto tempo», dice il bagnino e guarda il mare. Pierangelo Sa pegno Giovane, ben curata abbronzata e carina Sul volto ha i segni delle percosse prima dell'omicidio

Luoghi citati: Italia, Pietrasanta, Torre Del Lago, Vecchiano, Viareggio