Ultimatum per i piccoli schiavi di Alberto Gaino

Il Tribunale per i minori scrive al governo del Marocco sui bimbi mendicanti Il Tribunale per i minori scrive al governo del Marocco sui bimbi mendicanti Ultimatum per i piccoli schiavi «Trovate i genitori o li diamo in adozione» Il tribunale per i minorenni chiede ufficialmente alle autorità del Marocco di rintracciare i genitori dei 29 ragazzi ambulanti che il 20 luglio scorso un'operazione di polizia aveva sottratto ai loro sfruttatori. E per gli otto più piccoli i giudici prospettano un'alternativa secca: o intervenite o li dichiareremo adottabili. Nel caso non si riuscisse a trovar loro una nuova famiglia, si passerebbe alla scelta di rimpatriarli. La cronaca ricorda che questi ragazzini - con tanti altri - sono stati fatti entrare clandestinamente in Italia per essere «gestiti» nella vendita, in strada, dei soliti poveri prodotti da emigranti. Un commercio redditizio perché i bambini fanno pena, si compra o si dà loro qualcosa. L'altra faccia della pietà è diventata un traffico dei più loschi. Nel blitz la polizia arrestò tre adulti dell'organizzazione. Nei loro confronti e di altri, per il momento ancora ignoti o a piede libero, si è aperta un'inchiesta per vari reati, fra cui quello gravissimo di riduzione in schiavitù. Due dei minori sono stati riconsegnati ai genitori. Gli altri, affidati alla comunità Madian dei padri camilliani, sono fuggiti il mattino dopo. Fredo Olivero, responsabile dell'ufficio stranieri del Comune, è convinto che siano tornati dagli uomini dell'organizzazione che li aveva reclutati, affittandoli dalle famiglie di origine. «Il sospetto che i minori abbiano fatto ritorno di corsa dai loro sfruttatori conferma la condizione di coercizione e di forte paura che li lega a questa organizzazione», conferma Graziana Calcagno, procuratore della Repubblica presso il tribunale di corso Unione Sovietica. Nella lettera del dottor Marco Bouchard, il giudice che si occupa del caso, si legge che «la domanda di effettiva collaborazione discende sia dall'estrema gravità dei fatti denunciati sia dal mancato riscontro, fino ad oggi, delle richieste di informazioni relative anche a minori in stato di abbandono. Le limitate conoscenze in ordine al tessuto ambientale e familiare dei minori provenienti dal Regno del Marocco si sono avute solo grazie all'intervento del servizio sociale internazionale che, ovviamente, è dotato di mezzi di comunicazione non altrettanto rapidi e diretti di quelli a disposizione delle autorità consolari». Il tribunale ha deciso di avviare la procedura di adottabilità per otto preadolescenti, fra gli 11 e 14 anni d'età, disponen- do che vengano effettuate «ricerche sul luogo di dimora dei minori e che, di concerto con l'ufficio stranieri del Comune, sia predisposto il loro inserimento in un'idonea struttura comunitaria, per evitare nuove attività di sfruttamento». I giudici hanno anche nominato l'assessore all'Assistenza del Comune, Angela Migliasso, tutore degli otto ragazzini. Il decreto comprende «l'invito all'autorità consolare del Regno del Marocco a comunicare le sue determinazioni». Se i ragazzini hanno famiglia nella provincia di Kourigba, da cui tutti pacificamente provengono, si vuole che le istituzioni del Paese maghrebino intervengano per dar loro un nome e cognome (di nessuno ora si conosce l'identità) e contattare i genitori. Un ostacolo, oggi, è rappresentato dal fatto che questi padri hanno ceduto in affitto i figli per somme rilevanti per la micro-economia della regione: tre milioni per alcuni mesi. Non a caso, per dare più forza al provvedimento dei giudici, il presidente del tribunale, Camillo Losana, ha «invitato» con un decreto il «rappresentante dell'autorità consolare del Regno del Marocco, in funzione di tutore nominato dall'autorità marocchina, a presentarsi dal dottor Bouchard il 26 ottobre prossimo, per riferire sulla situazione del minore che al tribunale risulta privo di assistenza morale e materiale». E ha aggiunto: ((Avvertiamo i genitori, i parenti, l'autorità consolare che, se non si presenteranno senza giustificato motivo, il tribunale deciderà comunque sullo stato di adottabilità del minore, che potrebbe quindi essere adottato da altre famiglie, oppure sulle successive procedure di rimpatrio». Si vuole evitare con ogni mezzo di consegnarli, come «pacchi», al console del Marocco. Alberto Gaino Dietro i piccoli ambulanti si nasconde spesso un'organizzazione che li sfrutta. Il procuratore per i minori Graziarla Calcagno

Persone citate: Angela Migliasso, Bouchard, Camillo Losana, Fredo Olivero, Graziana Calcagno, Marco Bouchard

Luoghi citati: Italia, Marocco