Piazza Castello isola pedonale

Dal piano regolatore decine di idee per riprogettare il centro storico Dal piano regolatore decine di idee per riprogettare il centro storico Piana Castello isola pedonale Portici da Palazzo Madama a piazzetta Reale Mezza piazza Castello diventerà un'isola, pedonale. Lo prevede il disegno definitivo del piano regolatore, che agli isolati del centro storico dedica 35 capitoli. Tra questi il progetto di restituire all'antica dignità l'area di fronte a Palazzo Madama. Come? Ricostruendo una galleria bruciata tre secoli fa. Scrivono gli architetti della Gregotti Associati: «L'uso indifferenziato dello spazio è accentuato dal ruolo di spartitraffico assunto da Palazzo Madama». E' un giudizio negativo, ma scontato: più volte l'architetto Augusto Cagnardi, padre del Piano regolatore, ha definito il palazzo «la più preziosa coppa rotatoria d'Europa». Una funzione che in questo momento, con il divieto di transitare lungo piazzetta Reale per raggiungere il Duomo, è in buona parte superata: un nuovo impianto semaforico permetterebbe alle auto provenienti da via Po di raggiungere via Roma o via Pietro Micca senza girotondo. Proseguiamo nella lettura: «Il piano intende valorizzare la piazza, ristabilendo la gerarchia e la definizione degli spazi, anche con l'introduzione di un diaframma posto tra Palazzo Reale e Palazzo Madama». Spieghiamo: il palazzo Ducale (oggi Reale) era collegato al castello da una galleria, che consentiva il trasferimento da una residenza all'altra senza essere esposti alle intemperie. La galleria «chiudeva» piazza Castello là dove oggi cominciano i portici della Prefettura. Perpendicolare a questa struttura si estendeva un padiglione a portici, dove era ospitato il corpo di guardia del Palazzo ducale. Nel mezzo del padiglione una grande loggia fu ripetutamente utilizzata per l'ostensione della Sindone. A metà del diciassettesimo secolo un incendio distrusse galleria e padiglione (che ha lasciato il posto alla cancellata del Palagi)- Intento dei progettisti sarebbe di riportare la piazza all'antica struttura. Non soltanto per appagare l'occhio: palazzo Madama soffre per lo smog, e soprattutto per le vibrazioni delle auto che corrono lungo i suoi quattro lati. Inoltre la piazza, naturale proseguimento di una strada importante come via Garibaldi, è pressoché impraticabile per chi non possiede almeno un motorino. Chiuderla all'altezza della Prefettura significherebbe creare un lungo percorso pedonale che abbraccerebbe metà di piazza Castello, tutta la piazzetta Reale, si estenderebbe fino al Duomo da una parte e fino a piazza Statuto (passando per Palazzo civico) dall'altra. In teoria potrebbe essere risolto anche un problema di parcheggio, creando un'autorimessa sotterranea proprio davanti alla residenza del Prefetto (il disegno" fu presentato nel dopoguerra dall'architetto Rosenthal, padre del¬ l'attuale consigliere comunale, ma non venne mai approvato). A questo punto si renderebbero necessarie modifiche alla viabilità. Esempio: oggi chi proviene da via Roma può raggiungere via Pietro Micca girando attorno a Palazzo Madama, e lo stesso accade per il traffico da via Po e Giardini Reali. Eliminare la rotonda lascerebbe due opzioni: o vietare alcune svolte (ma si dovrebbero prevedere percorsi alterna¬ tivi) o eliminare l'attuale senso unico e modificare gli impianti semaforici per garantire chi intende dirigersi a sinistra. Messa così può sembrare cosa da nulla. Ma la realtà è molto più complessa. Innanzi tutto occorrono progetti più dettagliati. Il piano regolatore fa il suo mestiere, che è fornire delle opportunità. «La definizione puntuale degli interventi è rimandata ad un concorso di idee che consideri la risistemazione dell'intera zona» si legge nel documento. Insomma, si deve innanzi tutto capire come e con quale materiale potrebbe essere ricostruita la galleria-diaframma. Superato questo scoglio, e l'esperienza insegna che non è dei più agevoli, la parola passerà alla Sopraintendenza. L'intera area è sottoposta a vincolo e non v'è dubbio che gli interventi proposti ne modificherebbero il volto. Infine, l'aspetto finanziario della questione. Senza progetti esecutivi è impossibile far di conto, ma nulla lascia pensare che di qui a qualche anno le condizioni economiche del Comune saranno migliorate. Anche perché sta per avviarsi una stagione di spese ingenti e i vecchi debiti pesano sul bilancio. Una storia ancora tutta da scrivere, dunque. Come altre legate alla riqualificazione del centro: Porte Palatine, complesso della Cavallerizza, isolati che pagano pesantemente l'assenza di manutenzioni anche ordinarie. Ne parleremo nei prossimi giorni. Giampiero Paviolo La galleria dividerà in due la piazza come nel 17° secolo Si vuole restituire tutta l'area all'antica dignità. Ora, dicono gli autori del Prg, il palazzo è ridotto ad essere un'aiuola spartitraffico Piazza Castello nel 17° secolo e come potrebbe apparire in futuro: il tratto tra Palazzo Madama a Palazzo Reale diventerebbe una grande isola pedonale. In basso, l'assessore all'Urbanistica Franco Corsico

Persone citate: Augusto Cagnardi, Franco Corsico, Giampiero Paviolo, Gregotti, Palagi, Rosenthal

Luoghi citati: Europa, Portici