Il primo derby a Signori di rigore di Bruno Bernardi
Gol di Balbo contro il Cagliari, poi la Roma è battuta da un penalty del bomber IL TROFEO VIOLA Gol di Balbo contro il Cagliari, poi la Roma è battuta da un penalty del bomber Il primo derby a Signori, di rigore // laziale decisivo dal dischetto anche con i sardi ROMA DAL NOSTRO INVIATO Beppe Signori di rigore. Così la Lazio ha beffato la Roma nel mezzo derby, caratterizzato da poco gioco e troppo agonismo, aggiudicandosi il primo triangolare dedicato alla memoria di Dino Viola dopo sei sconfitte consecutive. Il bomber dello scorso campionato aveva già trasformato un altro penalty decisivo, quello della vittoria (5-4) dal dischetto sul Cagliari. A rovinargli la festa è stato Garzya con un duro intervento sul piede destro che l'ha messo fuori combattimento dopo meno di mezz'ora. Una radiografia chiarirà se è solo distorsione (oppure c'è una microfrattura). La «cura Mazzone», da ieri commendatore della Repubblica, non ha ancora trasformato la Roma rispetto a quella, tanto criticata, di Boskov. Ci vuole tempo e, anche se c'è un Giannini rivitalizzato e grintoso, la manovra appare farraginosa e al trio Haessler, Balbo, Rizzitelli non arrivano i rifornimenti. L'innesto di Lanna ha irrobustito la difesa ma a centrocampo mancano ritmo, corsa e pressing. Quando la condizione atletica sarà al top, la mano di Mazzone si farà sentire. Il tecnico vuole una Roma geometrica e veloce come il Cagliari che ha riportato in Uefa e che ora Radice sta cercando di plasmare a sua immagine e somiglianza. La Roma ha dei problemi ma se la Lazio rimanesse questa di metà agosto sarebbero dolori per Zoff, destinato a lottare continuamente per avere consensi come allenatore. Ma la vera Lazio, quella che si è intravista per 45' con la Roma, dovrebbe avere i numeri per recitare il ruolo di outsider in campionato. A patto che Gascoigne, più che alleggerirsi da quella ridicola coda da amazzone, riacquisti un pesoforma accettabile e decida di fare sul serio mettendo al servizio della Lazio il suo talento, e Casiraghi diventi il partner di Signori che Sacchi (in tribuna) sogna per la sua Nazionale. Se così non sarà, vorrà dire che il presidente Cragnotti, apparso disgustato per il comportamento di alcuni ultras in curva, perderà una scommessa da cento miliardi. La Lazio che ha aperto il torneo con il Cagliari, era una squadra in maschera, con quattro pezzi da novanta risparmiati in panchina per la Roma. «Non è giusto pagare 50 mila lire per vedere la Lazio-Primavera», scherzava Boniek guardando i 40 mila spettatori. Non si possono rega¬ lare impunemente all'avversario tipi come Gascoigne, Winter, Casiraghi e Signori (entrato al 43' per la lotteria dei rigori): il Cagliari, che aveva tutto il pubblico romanista dalla sua, ha tenuto botta per una buona mezz'ora e Matteoli ha dettato legge a centrocampo. Ai sardi, privi di Oliveira e con il solo Valdes punta, è mancato il colpo del ko di fronte a Marchegiani. Dopo mezz'ora è uscito Cravero, sostituito da Luzardi, ma il Cagliari non ha saputo approfittarne. Anche la Lazio ha fatto il solletico all'ex Fiori, andando due volte alla conclusione con DolK parato) e con Saurini (alto). I penalties hanno decretato il successo della Lazio-bis. A differenza di Zoff, Mazzone ha presentato subito la Roma-tipo con un Cagliari già affaticato. Fiori è capitolato al 18' su una fortunosa carambola sullo stinco di Balbo. La Roma ha vissuto di rendita e il Cagliari, perso l'acciaccato Moriero si è adeguato al ruolo di cuscinetto. Bruno Bernardi Signori, rigore decisivo nel derby
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