Missione d'amore sul fronte del Danubio di Francesco Grignetti

Missione d'amore sul fronte del Danubio Sul fiume per far rispettare l'embargo alla Serbia, già in otto hanno chiesto al comando il sì alle nozze Missione d'amore sul fronte del Danubio Finanzieri italiani stregati dalle donne dell'Est, ora vogliono sposarle :■;-:-:■:■:■:-:■:-:•:-:-:•:•:■:■:■ STELLETTE E CUORI SROMA. ARA' la magia del «Danubio blu». O forse il fascino della divisa. Fatto sta che gli ottanta finanzieri mandati un paio di mesi fa sulle rive del Danubio a far rispettare l'embargo contro la Serbia si sono innamorati a raffica delle belle donne, romene e ungheresi, che hanno trovato sulle sponde del fiume. Al comando generale della Guardia di Finanza sono già arrivate otto domande di matrimonio. E ora si attende, con qualche trepidazione, la risposta. Sì, perché i finanzieri, come anche i carabinieri, sono gli unici giovanotti in Italia che chiedono la mano della sposa al comando e non ai futuri suoceri. Tutti ricorderanno «Pane amore e fantasia», il film con la Lollobrigida e De Sica. Lei era la Bersagliere, innamorata di un giovane carabiniere che non si può sposare se non c'è il via libera del comando. Ebbene, quella vecchia legge, sia pure molto addolcita, vige ancora: un arruolato nelle forze militari di polizia non può sposarsi entro i primi quattro anni di servizio. E' una particolarità che sopravvive soltanto nei regolamenti della Guardia di Finanza e dei Carabinieri. Non esiste più, invece, nel resto delle forze armate, né in polizia. E l'ultima vittima dell'inflessibile regolamento è l'amore degli otto finanzieri spediti a fare i doganieri nel centro dei Balcani. Sono arrivati all'inizio dell'estate, hanno preparato un campo, si sono guardati intorno. E come nei film, si sono innamorati. Un figurone, per i latin lover in divisa, che da quelle parti hanno impersonato gli americani della situazione: liberatori, ricchi, con dollari in tasca: ricevono un'indennità di 140 dollari al giorno oltre allo stipendio regolare. Insomma, agli occhi d'una ragazza romena, sono un ottimo partito. E poi, dietro l'angolo, c'è l'Italia: Roma, Firenze, Venezia... Loro, intanto, i finanzieri, lavorano con lena. Saltano e scendono dalle chiatte che corrono sul Danubio. Devono far rispettare l'embargo stabilito dall'Onu: nessuna arma deve entrare in Serbia. E i finanzieri italiani, con le loro due motovedette e l'assistenza di un funzionario doganale del Paese ospitante, si impegnano al massimo. Finora di risultati ne sono arrivati pochini: un motore marino, un sacchetto di cocaina. Ma significa che lavorano bene. Al loro fianco ci sono altri corpi doganali di Francia, Germania, Olanda, Lussemburgo, Inghilterra, Portogallo e Spagna. Tutti in divisa e con pistola alla cintola. Ma gli altri doganieri europei sono civili, non militari. Esiste solo in Italia, infatti, un corpo come la Guardia di Finanza. «E questo ci crea innumerevoli problemi protesta Salvatore Trinx, delegato del Cocer che si batte per la smilitarizzazione del corpo - che la gente nemmeno immagina. Tanto per cominciare, la dislocazione territoriale. Noi finanzieri non siamo distribuiti nel Paese secondo l'intensità dell'economia, a inseguire l'evasione fiscale o la criminalità economica. Bensì secondo la logica militare. E quindi presidiamo in massa le frontiere». Il fatto di aver mandato dei doganieri-soldati nei Balcani ha creato qualche problema diplomatico, presto superato, con i Paesi ex jugoslavi. Il secondo problema è il codice militare. Per i militari in missione all'estero si applica il codice di guerra, notevolmente più severo di quello dei tempi di pace. E così, quando sono partiti i finanzieri, è stato fatto un decreto apposito che li esenta dal codice guerresco. In Parlamento è nato un cartello di deputati - finora sono in ottanta, di tutti i partiti, escluso il msi - che pensano alla smilitarizzazione e alla specializzazione nel versante economico-valutario-tributario. Contrari invece i vertici militari: secondo il capo di stato maggiore della Difesa, Goffredo Canino, si insegue la «vita più comoda». E il comandante generale, Costantino Berlenghi, difende il modello militare «più che mai adeguato». Ma i nemici delle stellette presentano un cartello di dogbanze. Si va dall'addestramento, che prevede per tutti i finanzieri il lancio della bomba a mano, ma non la specializzazione fiscale. Si passa per l'organizzazione: la Guardia di Finanza, come ogni corpo militare, fa tutto in casa e quindi occupa molti suoi militari come baristi allo spaccio, cuochi, falegnami, meccanici, bagnini degli stabilimenti marini. Si finisce alla dispersione dei compiti: i finanzieri si trovano ai varchi doganali, sugli elicotteri, sulle motovedette, sugli sci, nelle pattuglie autostradali. Francesco Grignetti Il regolamento vieta loro il matrimonio durante i primi quattro anni di servizio Ma loro si ribellano: norma sorpassata Magia del Danubio blu. Sul lungo fiume è sbocciato l'amore tra i finanzieri italiani e le ragazze dell'Est: in otto vogliono sposarsi :

Persone citate: Costantino Berlenghi, Cuori Sroma, De Sica, Goffredo Canino, Lollobrigida, Salvatore Trinx