Golpe e tangenti Mosca ha paura

Alla vigilia del secondo anniversario della rivolta, voci di «un'azione di forza» RUSSIA Alla vigilia del secondo anniversario della rivolta, voci di «un'azione di forza» Colpe e tangenti, Mosca ha paura 1/ Cremlino accusa Rutskoi: ha un conto in Svizzera MOSCA DAL NOSTRO INVIATO Mentre la capitale è percorsa in lungo e in largo da nuove voci di colpi di mano, proprio alla vigilia del secondo anniversario del golpe, il Cremlino scatena l'annunciata offensiva contro la Casa Bianca, simbolico caposaldo dell'opposizione al Presidente. Il vice-presidente Rutskoi, ormai avversario giurato di Eltsin, spara la sua bordata, accusando l'entourage del Presidente di stare preparando «azioni di forza» che rischiano di «trascinare il Paese sul limite oltre il quale c'è sangue, violenza e il collasso dello Stato russo». Immediata replica della «Commissione per la lotta contro la corruzione» (organismo del Presidente): Rutskoi ha un conto in banca in Svizzera, sul quale sono confluite «importanti somme appartenenti allo Stato e a imprese russe», ha costruito un «impero commerciale» attraverso la «Fondazione Rinascita», è al centro di inimmaginabili macchinazioni finanziarie. Dunque - è il mini¬ stro della Giustizia, Jurij Kalmykov, che lo annuncia - chiediamo che la Corte Costituzionale «esamini il suo comportamento». L'obiettivo è chiaro: togliere di mezzo il vice-presidente che, in caso di impedimento di Eltsin, automaticamente ricoprirebbe le sue funzioni. L'altro bersaglio del Cremlino è il procuratore generale di Russia, Valentin Stepankov. Anche lui stava con Eltsin sulle barricate durante il golpe dell'agosto 1991. Ora è uno dei nemici del Presidente. L'avvocato Makarov, un altro dei membri della Commissione e consigliere di Eltsin, ha accusato la Procura Generale di essere «responsabile del fallimento completo della lotta contro il crimine» e ha annunciato un ricorso al Soviet Supremo perché esamini d'urgenza le dimissioni di Stepankov. A cui carico, per altro, ci sarebbe perfino l'accusa di tentato omicidio dello stesso Makarov. Ai giornalisti allibiti l'avvocato ha infatti comunicato di essere in possesso di una cassetta registrata dove la voce di Stepankov «esaminava il piano del mio assassinio». Il colloquio telefonico - con il colonnello Dmitrij Jakuboskij, attualmente latitante in Canada sarebbe avvenuto lo scorso 22 luglio. Ma Makarov non ha letto il testo stenografico. In ogni caso il tutto la dice lunga sulle forme e sul livello della lotta politica a Mosca. Eltsin, che in mattinata aveva preso parte ai lavori della Commissione, dichiarava la pro¬ pria intenzione di «colpire la corruzione a tutti i livelli». Ma quali siano i suoi progetti sembra averlo illustrato il primo vice-premier Vladimir Shumeiko. Shumeiko ha annunciato che «Eltsin ha poteri legittimi per decretare le elezioni anticipate del Parlamento, se il Parlamento stesso non le decide». Per Shumeiko, comunque, «il Soviet Supremo non esiste più» e la cosa da fare è eleggerne un altro. Nel frattempo il Consiglio della Federazione dovrebbe assumere i poteri legislativi. Se questo è quanto Eltsin si appresta a fare, è evidente che Mosca si trova sull'orlo di un dramma. Le voci di concentramenti di truppe del ministero degl'Interni nei dintorni di Mosca sono state smentite ieri dal generale Anatolij Kulikov, il quale ha però precisato che la legge gli «assegna il compito di stroncare disordini nei centri abitati». Domani i «democratici armati» si apprestano a celebrare l'anniversario del golpe, quasi in contemporanea con i militanti, non meno armati, del Fronte Nazionale. lg. e] Il vicepresidente russo Rutskoi

Luoghi citati: Canada, Mosca, Russia