Inghiottiti dal nulla
Inghiottiti dal nulla Inghiottiti dal nulla Ogni anno 500 denunce di scomparsi Poco meno di ventimila in un anno. E' un piccolo esercito quello delle persone che, in Italia, decidono, per un giorno o per sempre, di sparire. Una scelta estrema di disagio nei confronti della famiglia, della scuola, del lavoro. Fuggono per la rabbia di un momento o per l'esasperazione coltivata a lungo. E tornano, nella stragrande maggioranza, nel giro di una manciata di ore. Lo scorso anno sono scomparsi da casa 490 ragazzi con meno di 14 anni; 89 erano bambini, molti avevano meno di 10 anni. I soli uffici della questura torinese raccolgono una media di 500 denunce l'anno; di cui non meno di 180 riguadanti minori. I casi reali complessivi su cui indagare sono però non più di una ottantina; gli altri si risolvono in pochi giorni con il ritorno del fuggitivo pentito. Polizia e carabinieri ricevono le segnalazioni di familiari sconvolti e disperati che in un attimo scoprono quanto precario sia il loro rapporto con lo scomparso. Gli adulti hanno diritto a sparire senza essere cercati; una scelta personale, estrema, ma privata. Spiegano in Questura: «Spesso si tratta di liti tra marito e moglie; la fuga è una specie di punizione che finisce con l'immancabile ritorno e la riappacificazione». Solo nel caso di minorenni si iniziano le ricerche perché è più fondato il dubbio che possano essere vittime di atti di violenza. Gli adolescenti, in gran parte ragazze, spesso fuggono per amore. Un fine settimana in Liguria con il ragazzino che ai genitori non piace, e poi finiti i soldi e cresciuto il rimorso il ritorno a casa. Ma alcuni casi, come raccontano i verbali di polizia e carabinieri, nascondono realtà più difficili se non drammatiche. I giovanissimi fuggono perché rimandati o per una bocciatura a fine anno, incapaci di affrontare la realtà familiare. O si sottraggono a prove che vivono come troppo impegnative: la maturità, il primo esame universitario. E sono parecchie le denunce per la scomparsa di un bambino; di solito il piccolo è stato «rapito» dal genitore separato o divorziato che non ne ha la custodia legale e il coniuge segnala la sparizione. Le cronache di questi ultimi anni hanno raccolto decine di storie finite bene. Ma ogni anno nelle pieghe dei verbali di polizia si nascondono anche alcune tragedie. Qualcuno non torna. Spesso si tratta di anziani con la mente smarrita dalla malattia. Ma spesso sono ragazzi o giovani adulti inghiottiti dal nulla e sulla cui fine i parenti disperati si interrogano ogni giorno continuando isolate ricerche senza speranza. Di qualcuno dopo settimane o anni si scopre la fine tragica: uccisi. Vittime dell'ambiente in cui erano finiti dopo la fuga o assassinati e fatti sparire.
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