Fiammate di Milan sul Real

La squadra di Capello conquista a S. Siro il Trofeo Berlusconi La squadra di Capello conquista a S. Siro il Trofeo Berlusconi Fiammate di Milan sul Rea! Vanno in gol Simone, PapineBoban MILANO. In attesa di contendere la Supercoppa al Torino in quella Washington che lo zoccolo duro del tifo continua a reputare una scelta bislacca e insolente, il Milan «scherza» con il Real Madrid (da 3-0 a 3-2) e si aggiudica il terzo trofeo Berlusconi. Non è una novità che i campioni d'Italia si sbarazzino degli ex campioni di Spagna. E' dai tempi di Sacchi, e del trio Olanda (Gullit-Rijkaard-Van Basten) che ciò succede, implacabilmente. Se mai fa notizia il modo, visto che Capello lascia il centro del ring all'avversario una bestemmia, per gli epigoni dell'Arrigo - e ordina micidiali contropiede. E così, per un quarto d'ora, il Real sembra addirittura più bello: rigorosamente a zona, piacevolmente autoritario. Ma basta un colpo ben assestato di remo per increspare le acque. Il Milan bada al sodo. E' agile e sornione. Se ne infischia del possesso di palla. Applica un modulo flessibile: 4-3-3, con Savicevic dietro a Papin e Simone, Boban a sinistra, Albertini al centro ed Eranio a destra; poi 4-4-2 o 4-2-4 a seconda dei casi. I madridisti oppongono un 44-2 molto calligrafico ma anche poco tenace e generoso in fatto di pressing. Il Diavolo si ritaglia spazi che sono ghiotte fette di torte. E nel giro di tre minuti, dal 19' al 22', affonda il coltello: prima con Simone, abile a trasformare un tocco di Tassotti e un mezzo liscio di Alkorta in una rasoiata letale, e poi con Papin, felice nel «chiudere», alla sua maniera, uno splendido ricamo fra Albertini e Simone. Prosinecki e Hierro patiscono le vampate del Milan. Davanti a Buyo, il filtro è carente. Baresi, artefice di una sospetta manata in area dopo due minuti scarsi, tiene su la baracca. Tassotti e Maldini si rinfrancano man mano che passano i minuti. Tempi grami, per Martin Vazquez e Michel, puntellati invano da Lasa e Llorente. La partita resta gradevole anche perché, ogni tanto, Zamorano e il Buitre trovano varchi stuzzicanti. Eranio, a centrocampo, è il più laborioso; Albertini, il più lucido. Boban, lui parte in sordina, ma si riscatta al 38', in virtù di ima solenne cavalcata che, suggellata da un morbido lob, gli vale il tris. E il Real? Corricchia e giochicchia. Sanchis occupa il cuore della zona e si sgancia con parsimonia. Il gol arriva al 42', su punizione di Martin Vazquez. La finta di Prosinecki libera il destro ciclonico di Michel. Alla ripresa, Galli e Orlando avvicendano Costacurta e Boban, acciaccato. Savicevic, adesso, opera prevalentemente lungo la fascia destra, posizione di flagrante ripiego, strano che Capello vi insista, mentre Orlando tiene la sinistra. Vecchio schema (4-4-2), e brividi in costante agguato. Il Milan dà troppa confi-

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