la narco-musica scala l'hit parade
la narco-musiia scala l'hit parade SUD AMERICA Proibite alle radio dello Stato di Chihuahua, vengono vendute in cassetta la narco-musiia scala l'hit parade In Messico spopolano le canzoni sui trafficanti SAN PAOLO NOSTRO SERVIZIO Come le «sceneggiate» napoletane che qualche anno fa celebravano l'eroismo e la generosità di contrabbandieri e «scafisti», da qualche tempo in Messico fa furore la «narco-musica». Il ritmo è quello tradizionale dei «corridos», una specie di polka a base di chitarre, trombe e fisarmoniche, su cui due o più voci raccontano storie e vicende vissute. Ma se in passato le gesta ricordate erano quelle di Pancho Villa o di Lucio Cabanas, un guerrigliero messicano che combatté al fianco di Che Guevara a Cuba, oggi gli eroi popolari sono altri: baroni del traffico di droga come Valentin Felix - «che scaricò la sua pistola nella schiena di Leonardo Pallar» - o Chapo Guzman, il capo dei narcos al cui posto, a maggio, fu mitragliato per errore il cardinale di Guadalajara, Don Posadas Ocampo. Un av¬ venimento a cui è stata subito dedicata una canzone, «La muerte del Cardenal», del gruppo dei Los Plebeyos: «La città è in lutto, hanno ucciso il cardinale. Nessuno sa niente, nessuno ha visto niente», dice la prioma strofa. La narco-musica è diffusa soprattutto nel Nord del Paese ed i titoli fanno subito capire di cosa si tratti: da «Contrabbando e tradimento» a «La mafia muore», da «Corsa contro la morte» a «Tra droga e piombo». Storie di disperate corse in macchina oltre il confine, col bagagliaio pieno di «Yerba mala», di droga, ed il mitra sulle ginocchia, pronto a far fuoco contro i «federales» del governo; ricordi di coraggiosi «pistoleros» uccisi dalla polizia; racconti di epici «balazos», sparatorie, e di «famiglie in lacrime» e «paesi in lutto» per la morte di alcuni narcos. Insomma, il ritratto fedele di un mondo dall'altro lato della barricata della legge. Nello Stato di Chihuahua, tre settimane fa le autorità hanno cercato di correre ai ripari, proibendo alle radio locali di trasmettere i «narco-corridos». «Abbiamo dovuto adattarci, ma è stato un disastro per gli indici di ascolto - dice Noel Bustillos, direttore di una emittente di Ciudad Madera -, Erano le canzoni più richieste in assoluto». L'unico risultato del divieto è stato un boom delle cassette di gruppi più famosi, primo tra tutti «Los tigres del norte», che ormai vendono in Messico quasi quanto Madonna. Per 5000 pesos, poco più di 2000 lire, si può comprare dappertutto una selezione dei loro più famosi «corridos» proibiti, tra cui il classico «La banda del caro rojo», che ha dato il nome al più noto dei gruppi di narco-musica colombiana, autore di inni in onore di Pablo Escobar. Gianluca Bevilacqua
Luoghi citati: Cuba, Guadalajara, Messico, San Paolo, Sud America
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