C'è la filaria cani «a rischio» di Giuseppe Maritano

C'è la filaria cani «a rischio» Avigliana, inoculata da zanzare C'è la filaria cani «a rischio» Una zanzara fa tremare gli abitanti della zona di Avigliana: la sua puntura trasmette ai cani le microscopiche e micidiali larve della filaria che entra in circolazione nel sangue e va ad insediarsi nel cuore. «Nel giro di sei mesi - spiega il veterinario dottor Francesco Dell'Anese - superano i 20 centimetri di lunghezza, il diametro rimane inferiore al millimetro». L'allarme è scattato tra i proprietari dei cani, in particolare cacciatori, che si sono visti formulare la diagnosi durante normali visite di controllo. In effetti i cani da caccia sono più «a rischio», in quanto inseguono la selvaggina nelle zone dove la zanzara trova il suo habitat. Il sintomo caratteristico è la stanchezza, l'apatia che si impossessa del soggetto colpito. Se non viene curato, l'animale può morire per scompensi cardiaci. «E' una malattia - spiega il dottor Marco Montafia, responsabile dell'ambulatorio veterinario di Avigliana - da tenere sotto controllo. La terapia presenta qualche rischio per il trattamento endovenoso, nel soggetto si possono verificare trombosi o altre complicazioni che conducono alla morte». La cosa migliore è la prevenzione, nel periodo in cui le zanzare si riproducono è sufficiente somministrare una pastiglia a base di ivermectina una volta al mese. Il dottor Montafia ha constatato in questi ultimi mesi un notevole balzo in avanti della malattia: «Durante i miei 13 anni di lavoro in città e fino al 1992 ho diagnosticato quattro casi di filaria in cani che provenivano da altri Comuni, mentre nei primi sei mesi di quest'anno il 20 per cento degli animali visitati è infetto». Per il momento la malattia pare circoscritta alla zona dei laghi, nella vicina Val Sangone, afferma il dottor Mauro Moretta, veterinario dell'Usi 35, si registrano casi sporadici. Una delle cause sarebbe il proliferare delle zanzare che in primavera si moltiplicano in modo impressionante nella zona dei laghi di Avigliana e invadono la città. L'insetto dopo aver punto un cane infetto propaga la malattia a quelli sani. «Occorre trovare una rapida soluzione al problema - afferma Giacomo Bonù, presidente del consorzio dei Mareschi di Avigliana - o i nostri cani, in particolare quelli da caccia, verranno tutti infettati. L'unica soluzione è eliminare le zanzare naturalmente, con la pulizia della palude per mezzo di canali a pettine che consentano il deflusso dell'acqua stagna». Ribadisce Bonù: «Noi cacciatori siamo allarmati per l'avanzare del fenomeno. Certo, faremo eseguire le analisi sui cani, ma riteniamo indispensabile la bonifica della palude per fermare il diffondersi del parassita». Giuseppe Maritano ù: ni o e a e» l fili Giacomo Bonù: «I nostri cani sono in pericolo si deve bonificare la palude»

Persone citate: Bonù, Giacomo Bonù, Mareschi, Mauro Moretta, Montafia

Luoghi citati: Avigliana