Pippo: la tivù mi ha reso padre

Il compagno di Topolino, dal 6 settembre, sarà a Canale 5 con il figlioletto Max Il compagno di Topolino, dal 6 settembre, sarà a Canale 5 con il figlioletto Max Pippo: la tivù mi ha reso padre Cherchez la femme: è Claràbella? ROMA. Boom delle nascite nel mondo del cartoon. Se a Hollywood Tom Cruise adotta il secondo figlio, e Michelle Pfeiffer vuole abbandonare il cinema per fare la mamma a tempo pieno, anche Pippo diventa ragazzo padre. Arrivi su Canale 5 - dal 6 settembre, tutti i giorni alle 16 - «Ecco Pippo», il nuovo cartone della Disney, in cui l'alter ego di Topolino è un tenero papà single. In America il «fattaccio» è già di un anno fa, ma per l'Italia ha tutto il sapore del nuovo. Gli Anni 90 portano il cambiamento. Chi si chiedeva con chi «stesse» Pippo, quasi sempre solo nelle avventure con l'amico topo, ora si trova davanti al fatto compiuto. Un ragazzino di 11 anni, molto somigliante al padre, ma meno imbranato di lui, Max. Sarà di Claràbella, che in qualche storia è sembrata avere un debole per Pippo? O della regina Zenobia, la nobildonna di cui lui si è mostrato spesso innamorato? Chi può dirlo. Certo è che i sospetti di omosessualità che aleggiavano intorno al personaggio disneyano vengono spazzati via d'un colpo. E' anche finita l'era dei nipotini. Sparito Gilberto, il petulante e saggio sputasentenze nipote di Pippo, identico a lui e con il tocco in testa, arriva il figlio Max, con una sua personalità ben definita e differente da quella di papà. Tutto questo accade però soltanto nei cartoons: nei fumetti le cose rimangono invariate. Ed è facile immaginare lo stupore con cui i bambini accoglieranno le incongruenze tra giornalini e tv. Come tutti i figli che si rispettano, Max è un po' contestatore. Si misura con il padre, pasticcione e onesto combinaguai, e vuol dimostrarsi diverso. Cerca di fare il duro, va in giro con il walkman incollato alle orecchie, frequenta cattive compagnie. Ma il sangue anche nella finzione di carta non è acqua, e i geni buoni alla fine prevalgono. Nella serie «Ecco Pippo» c'è anche un altro «figlio di papà». E' P.J., amico del cuore di Max: suo padre è nientemeno che Pietro Gambadilegno, nella storia vicino di casa di Pippo e suo ex compagno di scuola. Invece che con la Trudy dalle grosse gambe che conosciamo dai fumetti, Gambadilegno è sposato con Peg, ha anche una bambina, Carabina, e un cane, Tigre, un cucciolo che azzanna tutto quello che può e di preferenza il gatto di Pippo, Cialda. La produzione della Walt Disney Television Animation è stata scippata dalla Fininvest alla Rai insieme con l'esclusiva dei cartoni animati Disney. Una mossa che ha dato a Berlusconi la supremazia nel settore. Questione di soldi, si è detto: la tv di Stato non poteva permettersi una spesa simile. In effetti la leadership sul mercato dei cartoons si paga cara. Mezz'ora di cartoni animati di buona qualità può costare da 150 mila a 800 mila dollari (da 220 milioni circa a più di un miliardo di lire). Dipende da vari fattori, dalla quantità dei fondini, dal numero di personaggi che si muovono contemporaneamente sullo schermo: in media comunque mezz'ora di film costa 400 milioni di lire, un prezzo, di tutto rispetto, che, a bilanci in economia, non ci si può permettere. «Ecco Pippo» è il primo cartone del pacchetto comprato quest'anno. Da settembre incominciano gli episodi, tutti i giorni. Si inizia con l'arrivo di Max e Pippo nella nuova casa (prima i due vivevano in una disordinatissima roulotte) accanto a quella dello scorbutico Gambadilegno. Le avventure nascono dai rapporti tra le due famiglie, tra lavoretti di bricolage, giochi di ragazzi, gite in campagna. Max e P.J., figli «animati» di genitori (notare: sempre maschi) illustri, non sono comunque i primi di una serie. Da tempo la Warner Bros aveva fatto prolificare i suoi eroi. Già negli Anni Sessanta a Duffy Duck aveva affiancato, seppur sporadicamente, il suo tenero ma agitatissimo anatrino, e a Bugs Bunny il suo mini-coniglietto, due animaletti pestiferi. Poi, nel '90, sono arrivati i Tiny Tunes creati da Spielberg, personaggi a sé stanti, diventati veri e propri protagonisti delle storie a cartoons. E chi non ricorda Draghetto, il buffo mini drago animato che, facendo impazzire papà drago, insegue il suo improbabile sogno: diventare pompiere? Cristina Caccia Gambadilegno cambia Trudy con Peg, ma nei fumetti no GTrm Claràbella? Pippo e il figlio Max. Da sinistra «Mary» e «I mille colori dell'allegria» Qui a destra «Il prìncipe Valiant» gno cambia Peg, metti no ma i due vivevano natissima roulotte) a dello scorbutico Le avventure naorti tra le due faoretti di bricolage, zi, gite in campafigli «animati» di e: sempre maschi) ono comunque i erie. Da tempo la veva fatto prolifii. Già negli Anni fy Duck aveva afur sporadicameno ma agitatissimo ugs Bunny il suo o, due animaletti nel '90, sono arries creati da Spielgi a sé stanti, dipropri protagonia cartoons. orda Draghetto, il ago animato che, Alla ca«Hikarguida iROMA. «Fumetin tivù ù ù ù», c«Gulp» negli Anoggi sono piutfarla da padrschermo. Secoconsumo di telmento: i nove mitaliani la seguore e 31 minutbilancia degli una fascia impora tra le emittea colpi di cartonSe arriva Psney, arrivano personaggi. Itaun pacchetto cartoni. «Marymisteri» si è iniin onda alle 13bato. Dal 20 agcolori dell'alleganche la domen23 agosto toccahant», dal lune13,30. Cnetta insettembca compCompnuovi cproduziogoal» (dapre alle 7,30). Ilsi dovrà misuradi Raiuno, «I rdi al», le 52 pun Pippo e il figlio Max. Da sinistra «Mary» e «I mille colori dell'allegria» Qui a destra «Il prìncipe Valiant»

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